MARCO BILANCIONI
Economia

Forlì, un manager per il Ridolfi

Alexander D’Orsogna, italo-americano, può sostituire Andrea Gilardi. Nelle Marche ha aumentato i passeggeri e lanciato satelliti in orbita

Alexander D’Orsogna: ha lavorato per gli aeroporti di Puglia (tra cui Bari e Brindisi) e per varie compagnie, compresa Alitalia

Alexander D’Orsogna: ha lavorato per gli aeroporti di Puglia (tra cui Bari e Brindisi) e per varie compagnie, compresa Alitalia

Forlì, 5 novembre 2024 –  È un momento di grande fermento per l’aeroporto di Forlì: l’apertura a nuovi partner formulata dal vicepresidente Ettore Sansavini, l’offerta da parte di un fondo di investimento italiano, e anche la trattativa – che viene descritta come avanzata, quasi sul punto di essere conclusa – per un nuovo manager. Il ruolo era vacante dal 15 settembre, primo giorno senza Andrea Gilardi, colui che ha lanciato i progetti GoToFly e GoToTravel. Forlì sarebbe vicinissima ad Alexander D’Orsogna: nato a New York, compirà 50 anni tra pochi giorni, ha doppia cittadinanza (americana e italiana), con origini pugliesi. Nei suoi studi c’è anche un master dell’Università di Bologna. Soprattutto, però, dal 1° settembre 2022 è amministratore delegato dell’aeroporto ‘Raffaello Sanzio’ di Ancona.

Un aereo sulla pista del Ridolfi nell’estate 2024 (Frasca)
Un aereo sulla pista del Ridolfi nell’estate 2024 (Frasca)

Precedentemente, dal 2018 si era occupato delle strategie commerciali degli Aeroporti di Puglia, la società che gestisce gli scali di Bari, Brindisi, Foggia e Taranto. Ha lavorato, prima, per varie compagnie aeree: Alitalia (è stato direttore commerciale per il nord Italia), Qatar Airways, Vueling Airlines.

È nella sua attività ad Ancona, però, che ci sono indizi interessanti, sia del suo effettivo arrivo sia di ciò che potrebbe fare in Romagna: innanzitutto conosce il settore aerospaziale, uno di quelli su cui Forlì progetta di espandersi grazie al tecnopolo e agli accordi con Università di Bologna, Regione e Fondazione Cassa dei Risparmi (da tempo si fa il nome di Leonardo tra i privati coinvolti).

Nell’aeroporto marchigiano, infatti, sono stati lanciati microsatelliti nello spazio. Lungo via Fontanelle, a pochi metri dallo scalo, troverebbe il corso di Ingegneria che si occupa anche di costruirli, in collaborazione con l’Esa, l’equivalente europeo della Nasa. La visione di D’Orsogna potrebbe essere coerente con quella di F.A., visto che ha perseguito una politica attenta non solo ai voli: in primis la manutenzione, su cui Forlì è pronta a scommettere, anche con la costruzione di numerosi nuovi hangar come previsto nel piano di sviluppo presentato nel 2023 e valido fino al 2038.

Ancona stima di chiudere l’anno con 600mila passeggeri (in aumento) e, in particolare, crescono quelli dal nord Europa: sarebbe musica per Cesenatico, Cervia e i lidi ravennati, che da tempo chiedono collegamenti migliori. Ad Ancona è riuscito a portare Volotea, compagnia spagnola che Forlì aveva corteggiato invano nella sua primissima fase: attualmente copre la tratta per Parigi e sta per partire quella per Barcellona. Tema molto sentito nelle Marche è quello della cosiddetta ‘continuità territoriale’, ovvero i collegamenti per Roma, Milano e Napoli, che sono stati ripristinati dopo una fase difficile.

Forlì ha da poco cambiato anche il responsabile operativo e commerciale, inserendo Paolo Amodeo: il suo debutto pubblico è stato durante la fiera Ttg a Rimini. Nell’occasione, la società di gestione F.A. ha detto di aver totalizzato 42mila passeggeri in estate, “con un indice di puntualità del 96%, quello di regolarità del 99%”. A parte due voli con Ryanair (per Palermo e Katowice), gli altri sono gestiti dalla compagnia aerea virtuale gestita direttamente da F.A., GoToFly, che si appoggia su vari aeromobili (per esempio Air Mediterranean). Il piano strategico con durata 15 anni stima che Forlì possa arrivare in futuro oltre il milione di passeggeri.