
Un aereo Ryanair sulla pista di via Seganti
Bologna, 26 novembre 2024 – L’allarme lanciato dalla Uil sul Carlino di ieri, in merito al futuro dell’aeroporto Ridolfi (veniva citato il contenuto di un incontro con la società di gestione) è stato ieri condiviso in una nota anche da Cisl e Uil. Pur senza numeri – la Uil aveva parlato di soli 130mila passeggeri a fronte dei 220mila attesi –, si fa riferimento al “basso flusso operativo, concentrato principalmente presso l’aeroporto del capoluogo regionale”, situazione che “rappresenta un ostacolo per progetti di sviluppo ambiziosi. Le parti sociali si impegneranno a sollevare la questione presso le amministrazioni locali, provinciali e regionali, anche in relazione al nuovo piano nazionale sugli aeroporti, che è in fase di approvazione”. Le reazioni non si sono fatte attendere.
L’assessora comunale Paola Casara (con delega all’aerospazio) parte nel suo ragionamento dal fatto che “l’aeroporto ha fondamenta societarie solide e responsabili”. Cita a tal proposito “un’infrastruttura all’avanguardia” e un “polo aerospaziale in forte espansione che non ha eguali”. Ma la partita, par di capire, si giocherà in Regione: “Auspichiamo che da parte del neo presidente Michele de Pascale ci sia la volontà, annunciata in campagna elettorale, di convocare un tavolo di confronto con tutti gli enti regolatori, Enac ed Enav, i Comuni e le società di gestione di Rimini, Parma, Bologna e Forlì per procedere a una riorganizzazione del sistema aeroportuale emiliano-romagnolo che si ponga come principali obiettivi la tenuta dei flussi turistici e la sostenibilità delle rotte”. Il riferimento è alla “crisi esplosa in estate al Marconi”, già evidenziata non solo dal sindaco Zattini ma anche dal collega emiliano Matteo Lepore. La soluzione, per il Comune, sarebbe quella di assorbire parte di quei voli: “In questa partita Forlì c’è, ha le infrastrutture e le competenze per giocare di squadra ed è pronta a fare la propria parte nell’interesse di tutta la Romagna”, conclude l’assessora.
Alberto Zattini, direttore di Ascom-Confcommercio Forlì, parla di “scenario preoccupante” e chiede “rispetto per gli imprenditori” che hanno sostenuto “tanti investimenti”. L’associazione chiama in causa con “fiducia” Michele de Pascale, che “conosce il territorio, amministrato con ottimi risultati” (per esempio, in àmbito di infrastrutture e trasporti, “ha risollevato il porto di Ravenna”) e ha “capacità di dialogo e volontà di risolvere i problemi”. Dunque potrebbe avere “un’attenzione che chi lo ha preceduto non ha avuto. Confidiamo che, una volta insediato, prenderà in mano il dossier e si metterà al lavoro”. Se a Forlì mancano passeggeri, “il Marconi non è più in grado di garantire i servizi a chi parte e chi arriva. Chiediamoci se una parte di quel traffico può essere trasferito a Forlì”.
“Ora è il momento di passare dalle parole ai fatti, senza indugi”, è il monito di Massimiliano Pompignoli, consigliere comunale (ex regionale) di Fratelli d’Italia, rivolto a Michele de Pascale. L’annunciato piano strategico regionale “può essere un’opportunità a patto che non si trasformi in un’operazione per diluire l’importanza strategica del Ridolfi” e sia “equo e trasparente”. Chiede insomma discontinuità rispetto al passato: “La gestione ‘Marconicentrica’ ha portato al collasso non solo lo scalo di Bologna ma tutto il sistema regionale”, frutto di tempi in cui “è mancata la volontà politica di fare squadra”. Per Pompignoli, il Comune è “pronto a confrontarsi a testa alta con idee chiare e proposte concrete”: il Ridolfi va valorizzato “senza compromessi”.