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Opere d'arte Forlì, saltano i prestiti dalla Russia

Il governo ha detto no all’intesa tra il San Domenico e il museo Ermitage di San Pietroburgo. La Fondazione: "Già previste le sostituzioni. Il danno non è per noi ma per la cultura"

L’Assunzione della Maddalena in una tela del Domenichino

Forlì, 12 marzo 2022 - Sono quattro le opere 'negate' dal governo russo alla mostra ’Maddalena. Il mistero e l’immagine’, in programma ai Musei San Domenico dal 27 marzo al 10 luglio. Si tratta di capolavori conservati al Museo Ermitage di San Pietroburgo. Una scultura, la Maddalena Penitente di Antonio Canova, e tre oli su tela: L’Assunzione della Maddalena del Domenichino, Cristo appare a Maria Maddalena di Pietro da Cortona e Maddalena nella grotta di Joseph Jules Lefebvre. Il blocco disposto dal ministero della cultura russo non risparmia dunque la grande mostra forlivese, così come altre grandi rassegne a Parigi, negli Stati Uniti e in Italia.

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Le opere che non potranno, almeno per ora, essere esposte sono state sostituite da altrettanti capolavori – provenienti da musei e collezioni italiane – , Canova compreso. I tre quadri e la scultura conservati a San Pietroburgo troveranno comunque spazio nel catalogo con l’indicazione della loro assenza dal percorso espositivo a causa del conflitto in corso in Ucraina.

All’interno del percorso espositivo la Maddalena del Canova dell’Ermitage sarà comunque presente attraverso il suo originale in gesso proveniente dall’Accademia di Belle Arti di Bologna, testimonianza al contempo delle profonde relazioni culturali tra Italia e Russia e della fragilità di quel bene culturale che è la memoria artistica condivisa.

"Con l’Ermitage di San Pietroburgo collaboriamo come Fondazione e come città di Forlì da anni – dice Gianfranco Brunelli, direttore delle Grandi Mostre e vice presidente della Fondazione – . Quasi ogni nostra mostra ha visto la loro prestigiosa presenza. Per la rassegna dedicata a Canova, nel 2009, l’Ermitage prestò 13 capolavori. Come Fondazione avevamo contribuito al finanziamento del restauro della Maddalena di Canova per questa occasione, che cade nel bicentenario della morte del grande artista veneto".

Sono dunque consolidati i rapporti fra la Fondazione di Forlì e Brunelli in particolare, con il grande museo di San Pietroburgo. "Noi sappiamo che l’Ermitage ha subìto questa decisione – aggiunge Brunelli – . Comprendiamo il peso che ha anche per loro questa imposizione. Noi siamo amici dell’Ermitage e delle persone che lo animano".

Brunelli continua sottolineando che "il danno non è tanto per la nostra mostra. In pochi giorni abbiamo già provveduto a sostituire quei capolavori con altri, Canova compreso. La mostra aprirà regolarmente con oltre duecento capolavori. Il danno è più generale e più profondo. Riguarda l’Europa e il mondo intero. Riaprire la porta della cultura significa tenere aperte quelle dello spirito e della dignità umana".

La conclusione del direttore delle Grandi Mostre lascia trasparire l’amarezza e la preoccupazione per quanto sta accadendo: "La cultura è la radice identitaria di ciascuno di noi, dei nostri paesi, la cultura è la forma della dignità e della civiltà di un popolo; la collaborazione culturale, il dialogo culturale rappresentano il terreno di crescita della libertà e dello sviluppo delle civiltà".