MATTEO BONDI
Cultura e spettacoli

Cultura a Forlì, in Comune decine di domande per diventare dirigente

Il contratto di Stefano Benetti non è rinnovabile (ma può partecipare al bando). Tra meno di una settimana la prova scritta: necessario scremare gli aspiranti manager

Al centro Stefano Benetti tra le tele della collezione Verzocchi. A sinistra, il vicesindaco Vincenzo Bongiorno e, a destra, il consigliere Federico Morgagni

Forlì, 4 dicembre 2024 – Si accende il dibattito sulla figura che andrà a dirigere il settore cultura, turismo e legalità. Ancor prima che venga selezionata. Si terrà, infatti, fra meno di una settimana (martedì 10 dicembre) la prova scritta per il concorso pubblico indetto dal Comune di Forlì per la ricerca del manager. Sono stati invitati i candidati ammessi e stilata la graduatoria delle ‘riserve’: era necessario farlo, visto che sono giunte decine di domande per andare a coprire quel ruolo che dal 2019 è affidato a Stefano Benetti.

Benetti arrivò da Palazzo Te, a Mantova, sul finire del mandato del sindaco Davide Drei: il contratto fu rinnovato anche da Gian Luca Zattini. Rinnovo che non è più possibile: da qui la decisione di procedere a un concorso. Lo stesso Benetti potrebbe aver fatto richiesta per mantenere il proprio posto. A destare polemica è stata invece la composizione della commissione che sarà chiamata a valutare i candidati: di questa fanno parte il segretario e direttore generale, Luca Uguccioni, in qualità di presidente; Ivan Cecchini, dirigente del settore affari generali e servizi del Comune di Bellaria, in qualità di componente esterno; Antonella Agnoli, consulente in materia culturale.

Proprio sulle competenze dei ‘giudici’ si è concentrato un question time del Pd durante l’ultimo consiglio comunale. Mentre un comunicato stampa dei Verdi sottolineava come non fosse necessaria la laurea magistrale per poter accedere al concorso. Nella sua esposizione, il consigliere dem Federico Morgagni spiegava come “il vincitore del bando non ha fra le proprie competenze solo la gestione delle biblioteche, ma anche quella dei musei civici, l’organizzazione di eventi culturali, la promozione turistica della città, funzioni che richiedono anche competenze specifiche sui singoli temi”, ritenendo che mancassero in commissione figure specialistiche qualificate.

A rispondere è stato il vicesindaco, Vincenzo Bongiorno, titolare della delega alla cultura, che ha ricordato come il segretario si sia occupato anche della realizzazione del museo Fellini, inoltre, “Ivan Cecchini, solo riduttivamente può essere definito un dirigente amministrativo, essendo un rilevante operatore culturale, da anni dirigente di un teatro comunale e a cui fa capo un festival nazionale del cinema indipendente come quello di Bellaria”, oltre ad essere responsabile del turismo “di un centro balneare molto importante della nostra costa”. Inoltre è professore a contratto di diritto della prevenzione integrata penale presso l’Università di Urbino. Su Agnoli il vicesindaco ha ricordato come “lavori su progetti di ripensamento di luoghi culturali”, su cui “ha scritto testi fondamentali come ‘Le piazze del sapere’ edito da Laterza”.