Sono affetto da disabilità motoria, causa tetraparesi spastica da sofferenza connatale, da cui ne evince un deficit locomotorio, fortunatamente stabile, ma che comporta comunque una marcata e maggiore difficoltà specie in assenza della rieducazione motoria di mantenimento. Orbene, faccio presente che a giugno mi sono sottoposto a visita fisiatrica presso l’Ausl a Forlì, al fine di poter fruire del ciclo di terapia annuale (di più non ne erogano) in quanto paziente fortunatamente non acuto. Ma ad oggi, trascorsi sei mesi da quella prescrizione, e nonostante le svariate telefonate all’unità operativa di Forlimpopoli, della terapia richiesta nessuna traccia.
Ora mi chiedo: è questa la buona e tanto decantata sanità pubblica emiliano-romagnola? Se il paziente non provvedesse a mantenersi compatibilmente a quanto sopra in movimento autonomamente, oggi sarebbe diventato un pezzo di legno?
Cristian Grandini