Forl’, 12 gennaio 2025 – Virginia Baldassari – la mamma di Fratta Terme che lo scorso aprile venne colpita da un’infezione che l’ha portata, nel giro di poco, a vedersi amputare le gambe sotto al ginocchio, l’avambraccio sinistro e le dita della mano destra – ora, è in piedi. Grazie alla forza di volontà che non l’ha mai abbandonata in oltre sei mesi di ospedale, tra rianimazione e riabilitazione, e al sostegno di un’intera comunità che si è stretta attorno a lei e alla sua famiglia sin da subito, proprio poco prima di Natale, Virginia ha potuto alzarsi da quella carrozzina che l’ha accompagnata fuori dall’ospedale di Forlì.
“Sono stata a Budrio dove per 10 giorni mi hanno insegnato a usare le protesi alle gambe, quelle che sto usando ora – spiega la stessa Virginia –, sono quelle base, per vedere come va e cosa poter sistemare, nel frattempo mi stanno costruendo quella dell’avambraccio”. Pochi passi in casa, qualche gradino e alcune uscite nel giardino di casa. “Sono, letteralmente, i primi passi – continua – ci vuole tempo, però, piano piano, si va avanti. Sto bene, sono propositiva, ho voglia di sistemarmi e andare avanti. In questi giorni di festa sono riuscita a gestire i miei bimbi, quello che posso fare da sola, lo faccio”.
Il percorso è ancora lungo e, anche in questi giorni, prevede visite a Budrio e tanta fisioterapia. “Abbiamo già visto che ci vuole un piede più morbido – precisa –, anche la mano dell’avambraccio per ora sarà quella base, ma ne esistono tanti tipi, dovremo trovare quella più adatta a me. Di strada ne devo fare ancora tanta – l’unico momento di tutta la chiacchierata in cui la voce si incrina è questo –, voglio tornare ad avere una vita simile a quella di prima, so che non sarà la stessa, ma tutto quello che potrò fare, lo farò”.
Virginia ha 41 anni, lavorava in un panificio a Forlì e ha due figli. “In futuro mi piacerebbe anche tornare a lavorare – spiega –, anche guidare: dovrò passare da un simulatore, imparare nuovamente tutto, ma per ora sono concentrata sul tornare a camminare”. In questi mesi gli eventi di raccolta fondi per poterle garantire le protesi migliori si sono susseguiti uno dietro l’altro, partendo dal crowdfunding organizzato dai suoi concittadini di Fratta Terme.
“Sono stati tantissimi coloro che hanno voluto aiutarmi e li ringrazio tutti, quando posso cerco di andare personalmente a dire il mio grazie, ma, veramente, li ho tutti nel mio cuore e spero di trovare il modo di farglielo sapere – commenta Virginia –. Devo un enorme ringraziamento a tutti i medici, infermieri, personale che in sei mesi di ospedale mi sono stati vicini. Sono stati, tutti, bravissimi, nei tre mesi di rianimazione, come nei tre mesi di riabilitazione. Senza di loro non sarei qui. Vorrei che sapessero che sono grata a tutti loro”. La voce, nel frattempo, è tornata quella di sempre, che sprigiona forza ad ogni sillaba. “Il mio percorso durerà tutta la vita, le protesi saranno da ‘adeguare’ man mano che andrò avanti, così come la casa, l’auto. Ma ho mio marito che è sempre con me, la famiglia, un’intera comunità che mi sostiene, un passo dopo l’altro”.