Violentata e filmata col telefonino. Arrestato l’aguzzino: "Pericoloso"

Catturato un 30enne accusato di abusi sessuali, sequestro di persona, violazione di domicilio e revenge porn. Vittima posta in una struttura protetta. Il giudice: "L’indagato un uomo spregiudicato".

Violentata e filmata col telefonino. Arrestato l’aguzzino: "Pericoloso"

La donna è stata soccorsa da una passante che ha poi immediatamente allertato la questura

Una donna che grida aiuto alle cinque del mattino in una strada della città. Un’altra donna che accorre verso di lei. È l’ultima scena dell’incubo, scattato due ore prima. La donna viene portata in salvo. Accorrono ambulanze e poliziotti.

Dopo serrate indagini, gli agenti della questura di Forlì bloccano un 30enne straniero. Si trova accovacciato nell’angolo di un’area dismessa vicina alla stazione ferroviaria di Forlì. I poliziotti lo ammanettano, applicando un’ordinanza di custodia cautelare del giudice. Il 30enne, già noto alle forze dell’ordine per reati collegati allo spaccio di droga, è accusato di violenza sessuale, sequestro di persona, violazione di domicilio e revenge porn.

Il racconto della vittima è il pulsante d’innesco delle indagini degli inquirenti. Quella notte la donna si sveglia di soprassalto. Sente dei rumori in casa. Si alza. E poco dopo s’imbatte in quel tipo. Lei lo conosce già. Ma solo di vista o poco più. La donna è terrorizzata. Com’è entrato quell’uomo in casa sua? La risposta non c’è. Non c’è tempo per averla.

L’uomo afferra la donna, la strattona, la minaccia e poco dopo inizia la sua azione fatta di terrore e violenza. La donna, sopraffatta, viene costretta a subire "ripetuti abusi sessuali". L’uomo, all’apice del suo atto di violenza, comincia a girare filmini col telefonino, intimando alla donna a non reagire, sennò avrebbe diffuso quei video sul web. Il racconto della donna agli agenti sfiora la tragedia. L’uomo, all’interno della casa, sbarra ogni via di fuga. E poi ricomincia ad abusare di lei.

Ma c’è un momento in cui lui attenua la sua furia. Ed è proprio in quel pertugio di tempo che la donna, sia pure atterrita dalle umiliazioni psicofisiche subite, riesce a trovare la forza e la prontezza di spirito per fuggire. Scappa in strada.

Le sue grida vengono raccolte da una passante. E dopo le cure in ospedale, la vittima è stata posta in una struttura proteta. Da quel momento scatta l’inchiesta. Sfociata poi nella richiesta di arresto, accolta dal giudice per le indagini preliminari di Forlì, che ordina l’arresto dell’uomo. Che avrebbe dichiarato d’essere entrato in casa della donna perché vagava per la città in astinenza da droga.

"L’uomo – ha scritto il giudice – ha manifestato una spiccata spregiudicatezza e una totale assenza di inibizioni di fronte alla sofferenza altrui... elementi che rendono concreto il pericolo di reiterazione del reato...".