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Villa Serena, nuovo corso: "Ancora più tecnologici. Ma da noi nessun aiuto"

Inaugurato ieri il polo radiologico della casa di cura duramente colpita dall’esondazione del Montone. Il direttore Foschi: "Quattro milioni di danni".

Villa Serena, nuovo corso: "Ancora più tecnologici. Ma da noi nessun aiuto"

È stato inaugurato ieri mattina il polo radiologico della casa di cura Villa Serena, ristrutturato dopo l’alluvione di maggio che ha provocato l’esondazione del Montone e il conseguente allagamento di tutto il piano interrato della clinica. "Ho ancora negli occhi l’acqua e il fango – ricorda Cosimo Frassineti, presidente di Opf - Ospedali Privati Forlì –, ma abbiamo recuperato un pezzo importante della nostra struttura". Un parco macchine rinnovato: una risonanza magnetica più veloce, silenziosa e che permette di ascoltare i brani preferiti del paziente durante l’esame; due ecografi e una tac a 128 strati di immagine che garantisce una visione più precisa ed emette fino all’80% di radiazioni in meno.

"Abbiamo fatto delle scelte mirate – spiega Stefano Foschi, direttore amministrativo di Opf –, con attrezzature che guardassero al comfort del paziente: l’obiettivo, infatti, è quello di umanizzare sempre di più le cure. Siamo stati colpiti duramente da tre grandi eventi: il Covid, la crisi energetica e ora l’alluvione; l’impatto finanziario di quest’ultimo è pari a oltre quattro milioni di euro e dalle Istituzioni non abbiamo ricevuto nessun contributo per la ripartenza. La nostra fortuna è stata avere un’assicurazione per questo tipo di eventi".

Il gruppo Opf vanta 4 strutture convenzionate con il sistema sanitario: "È importante – continua Foschi – che i cittadini capiscano che la sanità privata non va demonizzata, anzi addirittura siamo accreditati con il sistema sanitario; possiamo definirci una struttura pubblica allargata, quindi lavoriamo in sinergia con l’Ausl Romagna". Restano ancora evidenti i segni dell’acqua sui muri del piano interrato, dove oggi alloggiano le nuove attrezzature radiologiche: "Siamo stati resilienti, in questi anni abbiamo imparato a contare sull’umanità dei nostri professionisti. La sera del 16 maggio a Villa Serena c’erano ricoverati 72 pazienti, è saltata la luce e i generatori di emergenza sono finiti sott’acqua; i pasti che ci vengono forniti dalla mensa di Lugo non arrivavano, siamo andati a recuperare il cibo andando di persona al supermercato. Ma l’amaro in bocca resta perché qui non abbiamo visto arrivare gli aiuti dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile o i giovani con i badili, siamo stati lasciati soli". Una riapertura dal gusto dolceamaro che sottolinea la mancanza dei ristori da parte dello Stato e le difficoltà a ricevere aiuti durante l’emergenza.

"Ci tengo – spiega Gian Luca Zattini, sindaco di Forlì – comunque, a ringraziare le squadre di Protezione Civile e Vigili del Fuoco che hanno fatto tanto ma purtroppo c’è chi è rimasto indietro; in questa fase dobbiamo fidarci delle parole del generale Figliuolo che ci ha garantito il cento per cento dei rimborsi".

Valentina Paiano