I commissari regionale e provinciale della neonata, o meglio, rinata Democrazia Cristiana, sono, rispettivamente Simona Vietina, sindaca di Tredozio, e Daniele La Bruna. Una rinascita, quella della "balena bianca" che vuole essere all’insegna del dialogo con la gente e del superamento della logica degli schieramenti politici. Una formazione che rimanda ai valori della Democrazia Cristiana, cioè "alla politica come mediazione, per una visione moderata della società, che si rivolge alle persone libere deluse dalla politica"; che si richiama ai valori di Don Sturzo, cioè alla politica come servizio, fortemente europeista e saldamente posizionata dentro il PPE. Tra le proposte figura il ’reddito di gravidanza’, come soluzione per contrastare la denatalità, perché le donne "sono costrette a reprimere il senso di maternità e se, per poter essere madri decidono di non lavorare, vanno sostenute", spiega La Bruna. Vietina parte dalla difficile situazione in cui versa il comune di cui è sindaca, devastato prima dall’alluvione e poi dal terremoto, con 160 persone ancora sfollate, le aule scolastiche organizzate in tende dentro il Palazzetto dello sport e l’ufficio del Comune ospitato in un ristorante. "A tutt’oggi abbiamo avuto solo qualche decina di migliaia euro per l’alluvione e niente per il terremoto, questo mi spinge a creare qualcosa di diverso, per fare capire ai politici che i partiti devono dare risposte". In vista delle prossime amministrative,"nei comuni piccoli, – dice – contano le persone e, di conseguenza, ci si presenta come lista civica. In quelli grandi, è giusto esserci come partito, con i nostri valori, ma non credo che potremo avere un candidato di lista: dialogheremo con chi è vicino alle nostre posizioni". Quanto al comune di Tredozio, non esclude un suo terzo mandato, anche se, dice, "dopo dieci anni, vorrei passare la mano". Paola Mauti
CronacaVietina e La Bruna, le proposte: dal reddito di gravidanza al voto