Forlì, con i suoi quasi 120mila abitanti, si trova a fare i conti con un traffico sempre più intenso, un problema che affligge diverse aree della città.
Tra le zone più colpite da questa crescente congestione c’è via Bertini, che rappresenta uno dei punti più critici, con code e inquinamento, che si intrecciano ad altri problemi legati alla viabilità e alle scelte urbanistiche del passato, anche nelle strade limitrofe.
Un quadro che il direttore di Ascom-Confcommercio, Alberto Zattini, conosce bene e che denunciava già nel 2022. Durante gli orari di punta, in corrispondenza dell’entrata e uscita dalle scuole e dalle aziende, il traffico si paralizza dalla rotonda tra via Bertini, Correcchio e Orceoli fino al semaforo di via Gramsci nell’incrocio con viale Roma. Anche le strade interne, come via Spadolini, via Costa e via Solombrini diventano aree di passaggio alternative ma non meno congestionate.
"Il traffico in questa zona è equiparabile a quello di una grande città – dichiara Zattini –. La tangenziale ormai è quasi inutilizzata. Il problema non è solo l’afflusso veicolare intenso, ma anche il degrado ambientale che questo genera: lo smog arriva anche dall’autostrada e dai fumi costanti dei due inceneritori poco lontani. Vorrei che fossero installati dei rilevatori fissi di Arpae in questa zona e non in centro storico. Alcuni dati certificati dell’ente, risalenti a qualche tempo fa, registravano livelli di inquinamento preoccupanti, con implicazioni anche per la salute pubblica".
Il traffico è anche il risultato di scelte legate all’apertura di una serie di catene della grande distribuzione e di franchising tutte sull’asse di via Bertini.
"Questa è stata una decisione scellerata: con il Punta di Ferro, Formì e la serie di nuovi supermercati, l’Amministrazione ha trasferito in un’unica zona l’area commerciale a discapito del centro storico. La speculazione immobiliare è legittima, non è reato – spiega il direttore di Confcommercio di Forlì –, ma queste scelte urbanistiche hanno compromesso la tenuta delle piccole e medie imprese. Hanno autorizzato a terreni agricoli di trasformarsi in aree commerciali. Abbiamo sollevato la questione con l’Amministrazione già da tempo, ma con la situazione attuale è difficile pensare a soluzioni concrete per via Bertini".
Le conseguenze si riflettono anche nel tessuto commerciale cittadino, che secondo Zattini sta soffrendo un progressivo spopolamento. "L’attenzione, in termini di viabilità e parcheggi, rivolta al centro storico e ai quartieri è inferiore rispetto a quella dedicata al Punta di Ferro e al Formì. Perfino le indicazioni stradali sono finalizzate verso quella direzione. Mentre la grande distribuzione ha fatto da padrona, il piccolo commercio è abbandonato a se stesso col risultato che sempre più attività chiudono".
Sul centro storico Zattini insiste: "Anche la scelta di aprire un centro di prima accoglienza in via Marsala, nel cuore della città, è folle: piuttosto era meglio fare degli studentati. Bisogna puntare sui giovani per combattere il degrado. Servono servizi e spazi idonei, la soluzione non può essere la Fabbrica delle Candele".
I problemi infrastrutturali nell’area attorno a via Bertini si aggravano in situazioni di emergenza climatica, come le alluvioni, sempre più frequenti.
"Servono opere sul sistema fognario, una cementificazione meno selvaggia e lavori per il contenimento dei fiumi. Nessuna Amministrazione ci ha mai messo le mani, anche se avrebbero tutti gli strumenti urbanistici per farlo. Oggi ci troviamo come eredità dal passato costruzioni senza alcun criterio".
Non manca una critica diretta alle piste ciclabili delimitate da vernice verde sull’asfalto della via: "Ho già informato l’assessore Petetta che così non servono a niente – sottolinea –: sono pericolose perché non sono protette da cordoli, poco utilizzate a causa del traffico intenso e riducono la carreggiata a una strada di campagna".