REDAZIONE FORLÌ

Vertenza lavoratori pakistani: accordo raggiunto nel settore mobile imbottito a Forlì

Accordo positivo per i lavoratori pakistani in sciopero: contratti stabili e migliori condizioni nel settore mobile imbottito.

Vertenza a lieto fine. Firmato l’accordo  con la Sofalegname: "Vittoria per gli operai"

Operai in presidio. davanti ai cancelli del Gruppo 8 di via Gramadora (Salieri)

La vertenza dei lavoratori pakistani del settore del mobile imbottito in sciopero da sabato scorso, con un presidio permanente davanti ai cancelli del Gruppo 8 di via Gramadora, si è chiusa positivamente. Ieri mattina, dopo una riunione in Prefettura, presieduta da Rinaldo Argentieri, la fumata bianca, presenti le aziende Gruppo 8 e Sofalegnami, il Comune di Forlì con l’assessore al lavoro Kevin Bravi, l’Ispettorato territoriale del lavoro e il sindacato Sudd Cobas.

I 17 operai protestavano infatti da giorni, lamentando turni di lavoro di 12 ore al giorno su macchinari a cui erano stati rimossi i dispositivi di sicurezza per non rallentare la produzione e per le restanti ore costretti a riposare in fabbrica senza riscaldamento.

"È stato firmato l’accordo con la Sofalegname, fornitrice del Gruppo 8 – afferma Sarah Caudiero di Sudd Cobas – per la regolarizzazione dei lavoratori in sciopero. Siamo soddisfatti perché gli operai hanno ottenuto contratti a tempo indeterminato e turni di otto ore per cinque giorni la settimana, una soluzione abitativa per i lavoratori di via Meucci e un accordo integrativo migliorativo del contratto collettivo nazionale del settore legno artigianato. Una vittoria molto importante – prosegue – per gli operai che hanno iniziato lo sciopero e il picchetto da una settimana, ma anche per tutto il territorio. Un successo che premia il coraggio di 17 lavoratori che hanno deciso di ribellarsi ad un sistema di sfruttamento.

L’accordo prevede anche dei miglioramenti normativi ed economici sul contratto nazionale del legno artigianato – precisa Caudiero –, perché lo sfruttamento non si combatte solo eliminando il lavoro nero, ma anche il lavoro povero che passa anche da contratti che prevedono paghe inferiori ai 9 euro l’ora". Il ’movimento 8x5’, che si batte per tutelare i diritti e la dignità dei lavoratori, è arrivato quindi anche a Forlì, dopo alcune vertenze nelle province di Firenze e Prato.

Anche Cgil-Cisl e Uil esprimono "soddisfazione per l’accordo raggiunto dai lavoratori occupati di Sofalegname – recita una nota – , avvenuto dopo giorni di mobilitazione e dopo l’impegno delle organizzazioni sindacali e delle istituzioni territoriali per ripristinare le condizioni di legalità e dignità nel lavoro. Riteniamo importante sottolineare il ruolo fondamentale di coordinamento della Prefettura di Forlì-Cesena, che ha svolto una funzione determinante e di sintesi, anche raccogliendo le sollecitazioni emerse nell’audizione con i sindacati e il Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico".