QUINTO CAPPELLI
Cronaca

Vendemmia già partita. Tanto caldo e piogge, le uve sono mature: "Un super anticipo"

Iniziata la raccolta dei vitigni a bacca bianca, quelli rossi a breve. Confagricoltura: "Mai così presto. Aumento della produzione del 10%". .

Vendemmia già partita. Tanto caldo e piogge, le uve sono mature: "Un super anticipo"

Iniziata la raccolta dei vitigni a bacca bianca, quelli rossi a breve. Confagricoltura: "Mai così presto. Aumento della produzione del 10%". .

L’annuncio lo ha fatto Confagricoltura: esattamente l’8 agosto è iniziata la vendemmia 2024 dei primi grappoli d’uva bianca per le basi spumante in Emilia-Romagna. "Ma la vendemmia – commenta Marcello Bonvicini, presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna – potrebbe essere super anticipata anche per i vitigni a bacca rossa, con inizio già a fine mese. Il condizionale è d’obbligo perché dipende dal meteo: se la temperatura permane a lungo sopra i 36 gradi, la maturazione dell’acino rallenta".

Gli esperti dell’associazione stimano "un aumento della produzione regionale del 10% rispetto all’annata precedente che è stata scarsa, sotto la media degli ultimi cinque anni". Sulla resa in collina, la parte più estesa e più vocata della produzione a uva in Romagna, incombono tuttavia le incognite della siccità e della scarsa disponibilità d’acqua a uso irriguo, variabili che potrebbero ridurre sensibilmente il raccolto e in particolare quello dei vitigni a maturazione tardiva.

Spiega a questo proposito il nuovo presidente della sezione vitivinicola di Confagricoltura Emilia-Romagna, Renzo Pelliciari: "Vogliamo essere ottimisti: la produzione torna a crescere, le uve sono sane in grado di raggiungere un elevato standard qualitativo, come pure l’intensità aromatica richiesta da vitigni in regione quali la Malvasia di Candia dei colli parmensi e piacentini".

C’è anche qualche altra incognita, inevitabilmente. "Preoccupano – spiega Pellicciari, infatti – gli attacchi di malattie importanti della vite, a macchia di leopardo, sempre più difficili da gestire e controllare, come flavescenza dorata (in special modo in prossimità dei fiumi) e mal dell’esca (quest’ultima favorita dall’eccesso di piogge primaverili e poi dal caldo record)".

Il presidente dei viticoltori di Confagricoltura regionale evidenzia poi anche il peso della burocrazia sull’impresa e l’impennata dei costi di produzione: "In un solo anno il prezzo dei prodotti fitosanitari è salito del +10% e quello dei ricambi e attrezzature per trattori e macchine agricole, che talora risultano introvabili, anche del +20-30%". Nel decennio il costo di produzione del vino in Emilia-Romagna è cresciuto ampiamente (quota da record ad esempio per il Lambrusco, in cui questa voce è aumentata del 30%). "Bisogna garantire – chiarisce Pelliciari – un prezzo al viticoltore non inferiore ai costi produttivi per salvaguardare il comparto".

Marcello Bonvicini, presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna, lancia l’appello: "Confidiamo in una svolta che porti all’aggregazione delle cantine sociali o cooperative, con l’obiettivo di rafforzare la competitività del sistema vitivinicolo, oggi troppo frammentato. Il mondo del vino sta vivendo una crisi mai vista prima: da un lato la contrazione dei consumi, dall’altro il prezzo dell’uva di gran lunga al di sotto dei costi di produzione".

Almeno quest’anno, per fortuna, e in Romagna in particolare a differenza delle stagioni più recenti, l’annata si annuncia positiva. Certo, tenendo sempre un occhio al meteo, soprattutto con una vendemmia così anticipata.