MARCO BILANCIONI
Cronaca

Unieuro in vendita. Iliad può fare squadra con l’offerta francese. L’obiettivo: via dalla Borsa

Grazie alle aziende d’oltralpe, Fnac Darty salirebbe idealmente oltre il 20%. Da lunedì fino al 25 ottobre il responso decisivo degli azionisti. Oggi il cda.

Daniel Kretinsky, il miliardario ceco soprannominato ‘La Sfinge’. Prima di Unieuro, ha scalato le poste britanniche Royal Mail e il quotidiano francese Le Monde

Daniel Kretinsky, il miliardario ceco soprannominato ‘La Sfinge’. Prima di Unieuro, ha scalato le poste britanniche Royal Mail e il quotidiano francese Le Monde

Oggi e domani, il consiglio di amministrazione. Da lunedì 2 settembre, la vendita. Sono giorni caldissimi per Unieuro, il colosso dell’elettronica al consumo con sede a Forlì, che potrebbe presto passare di mano. "Deciderà il mercato", è il riassunto che fanno dalle parti di Fnac Darty, il marchio francese dello stesso settore. Tra una settimana, infatti – dopo l’ok della Consob –, gli azionisti potranno vendere alle condizioni proposte dagli acquirenti, che hanno lanciato l’Opa (offerta pubblica di acquisto) fino al 25 ottobre.

Fnac Darty, il gruppo del miliardario ceco Daniel Kretinsky, possiede oggi il 4,4% delle azioni Unieuro. Ha pronto un gruzzolo di 249 milioni per acquistare potenzialmente il 100%. Ogni azione viene valutata 9 euro più 0,1 azioni dello stesso gruppo francese: in pratica, ogni 10 azioni di Unieuro, chi vende ne incassa una di Fnac Darty, il cui valore si aggira attorno ai 30 euro. Sostanzialmente, chi vende porta a casa 9 euro ad azione in contanti, più altri 3 potenziali. Il totale è 12, leggermente sopra gli 11,66 di Unieuro (quotazione di ieri), e soprattutto circa un 40% in più del valore di 8,45 del giorno precedente l’Opa. Il consiglio di amministrazione di oggi è il primo da quando, nel tardo pomeriggio di venerdì, Fnac Darty ha ufficializzato l’offerta col via libera della Consob, la commissione che vigila sulle società quotate in Borsa.

Colui che vuole scalare Unieuro ci è già riuscito con le poste britanniche Royal Mail, il quotidiano francese Le Monde e molti altri. Il soprannome di Kretinsky è ‘la Sfinge’, perché parla poco in pubblico e ama la riservatezza. Il cda di Unieuro, oggi, può farsi a sua volta Sfinge. Oppure potrebbe dare un giudizio sull’offerta: un segnale di via libera per la vendita – oppure no – destinato agli azionisti. Tra questi, ci sono figure significative per la società nonché notissime in città: dall’amministratore Giancarlo Nicosanti alla famiglia dei fondatori, l’ex presidente Giuseppe Silvestrini e la sorella Maria Grazia, che controllano circa il 9%.

Gli esperti si aspettano che lunedì si muova pochissimo. Il momento caldo arriverà a fine settembre. Il piano di Fnac Darty (insieme al veicolo di investimento Ruby Equity, a sua volta controllato da Kretinsky) è abbastanza chiaro. Gli osservatori si aspettano che l’azienda delle telecomunicazioni Iliad e l’asset manager Amundi cedano le loro quote: insieme combinano oltre il 17% e porterebbero l’Opa oltre il 20%. Tanto Fnac Darty, quanto Iliad e Amundi (controllata da Crédit Agricole) sono tutte e tre francesi e potrebbero fare squadra. Fin dall’inizio il gruppo della ‘Sfinge’ ha dichiarato che, se acquisisse Unieuro, la farebbe uscire dalla Borsa: un’operazione che si chiama in gergo tecnico ‘delisting’. Questo non inciderebbe negativamente sullo sviluppo futuro dell’azienda, ma può avere un peso sull’Opa: può convincere chi ha poche quote a cederle. Nell’immediato, si cercherà di capire le mosse degli altri investitori.

"La nostra presenza geografica verrebbe significativamente ampliata e sosterremmo Unieuro nel proseguimento del suo processo di digitalizzazione e trasformazione", ha spiegato Enrique Martinez, amministratore delegato di Fnac Darty, che ha evocato per il gruppo così ampliato un ruolo di "alleato fondamentale per i consumatori europei". Ma cosa dovrebbe cambiare a livello locale, qui dove è nata l’insegna MarcoPolo che poi è diventata Unieuro? Sulla carta, nulla: né la sede recentemente restaurata a palazzo Hercolani, in pieno centro, né le figure apicali. Stando a quanto garantiscono i transalpini, un passaggio di consegne (dopo quello delle azioni) nel segno della continuità.