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Tumori, ora si usa l’intelligenza artificiale

L’Irst di Meldola coordina il progetto internazionale ’Miracle’, che punta a individuare i pazienti malati ai polmoni a rischio recidiva

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Riuscire ad individuare con esattezza i pazienti a rischio di recidiva nel tumore al polmone. E’ obiettivo che si pone il progetto europeo Miracle, utilizzando sofisticati modelli di intelligenza artificiale per integrare tra loro differenti marcatori e ottenere, così, indicazioni più precise rispetto a quali pazienti trattati chirurgicamente per un tumore al polmone purtroppo andranno incontro a recidive. Il progetto, coordinato dall’Irst - Irccs di Meldola, avrà durata triennale e sarà svolto in collaborazione con strutture spagnole, francesi e tedesche.

In uno stadio precoce, i tumori polmonari sono solitamente trattati con chirurgia curativa ma, entro due anni dall’intervento, circa il 50% dei pazienti subisce una recidiva di malattia. Al momento, l’unico elemento a disposizione dei clinici per predire il rischio di ricaduta dopo l’intervento, è la diagnosi dello stadio di malattia. Per questo, poter disporre di altri fattori in grado di identificare i pazienti a prognosi peggiore, che potrebbero essere seguiti con un follow up più ristretto o trarre benefici da una terapia contro il rischio di recidiva, potrebbe svolgere un ruolo fondamentale in termini di sopravvivenza e qualità di vita. L’essere innovativo, gli impatti e l’interdisciplinarietà hanno consentito al progetto Miracle di essere tra i 22 studi finanziati (sui 204 presentati) da Era PerMed, un bando internazionale sostenuto dall’Ue.

Miracle sarà finanziato complessivamente con quasi 1,5 milioni di euro (di cui 290.000 euro per le attività condotte dall’Irst). La dottoressa Paola Ulivi, coordinatrice della Translational Oncology Unit del Laboratorio di Bioscienze Irst-Irccs , spiega come lo studio si proponga di analizzare una serie di marcatori biologici, clinici e radiomici (l’analisi delle immagini diagnostiche sfruttando computer e algoritmi) e di verificare se la loro integrazione, mediante l’utilizzo di modelli di intelligenza artificiale, possa permettere di identificare con accuratezza i pazienti a maggior rischio: "lo studio verrà condotto su una doppia casistica: una retrospettiva, arruolata nell’ambito di una ricerca in corso tra Irst-Irccs e l’istituto spagnolo di Barcellona – già selezionato per finanziamento – e una casistica prospettica che sarà arruolata durante il corso dello studio. Sulla prima sarà costruito e studiato il modello che verrà validato sulla seconda. Il progetto prevede anche l’approfondimento e la trattazione di innovative tematiche etiche volte ad approfondire, tra le altre, l’impatto sia sul paziente sia sul medico dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella pratica clinica".

Il direttore scientifico Irst, Giovanni Martinelli, aggiunge che "per aiutare i malati affetti da tumore al polmone e comprendere meglio chi di loro ha il maggior rischio di ripresa della malattia, non è sufficiente un’equipe medica, per quanto professionale e competente, ma serve di più. E questo ’di più’ può venire dall’intelligenza artificiale". Nel 2020 si sono stimati circa 41mila nuovi casi di tumore al polmone (di cui 27.550 uomini). Quello al polmone è tra i tumori contro cui la clinica ha armi meno efficaci: è primo per causa di morte negli uomini, secondo nelle donne. Ad aggravare il dato pesano, poi, la predominanza di diagnosi tardive e il perdurare di stili di vita scorretti, in primis, il tabagismo causa di oltre il 75% dei tumori polmonari.