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Tumore al pancreas, una svolta: "Così ottimizzeremo le terapie"

Pubblicato lo studio coordinato dal professor Alessandro Cucchetti, del reparto di Chirurgia Generale di Forlì

Il professor Alessandro Cucchetti

Il professor Alessandro Cucchetti

Nuove frontiere per la cura del tumore al pancreas. È stata pubblicata un’importante ricerca, coordinata dal professore Alessandro Cucchetti dell’Università di Bologna e in forza alla Chirurgia Generale di Forlì, sulla prestigiosa rivista scientifica Jama Surgery.

"Lo studio – spiega Cucchetti – rappresenta un significativo passo avanti nella personalizzazione della terapia per il tumore al pancreas, aprendo nuove prospettive per l’ottimizzazione del suo trattamento". Questo tipo di neoplasia è nota per essere uno dei tumori più aggressivi e difficili da trattare, con una prognosi spesso infausta.

La ricerca è nata grazie al lavoro di squadra. Oltre a Cucchetti, infatti, hanno collaborato i ricercatori di alcuni centri italiani: il San Raffaele di Milano, Verona, Bologna e Torino. Inoltre, è stato coinvolto il professor Vincenzo Mazzaferro dell’ Istituto Tumori di Milano, che ha lavorato per identificare le caratteristiche dei pazienti ad alto rischio di chirurgia ‘upfront futile’.

"Circa un quarto dei pazienti – spiega Giorgio Ercolani, direttore del Dipartimento Chirurgico di Forlì – con adenocarcinoma pancreatico viene diagnosticato a uno stadio resecabile, tuttavia, anche se operabile, occorre considerare l’aggressività biologica del tumore. Operare subito può rappresentare infatti un ‘autogol’ nel caso in cui la malattia si ripresentasse precocemente dopo l’intervento. Ciò significherebbe aver operato su un paziente con micrometastasi, rendendo quindi l’intervento futile".

La ricerca ha previsto un lungo iter di studi: "Attraverso l’analisi di 1.426 resezioni pancreatiche – chiarisce Cucchetti – abbiamo identificato una combinazione di caratteristiche tumorali e cliniche in grado di identificare i pazienti a basso rischio di chirurgia futile. Questi pazienti rappresentano i candidati ideali alla chirurgia upfront. Questa combinazione, che abbiamo chiamato ‘Metropancreas’ ci consente anche di individuare quei pazienti con tumore aggressivo nei quali è necessaria la chemioterapia prima dell’intervento, che ha l’obiettivo di trattare le micrometastasi e di ridurre le dimensioni del tumore". Un altro traguardo per il nosocomio forlivese: "La pubblicazione di questo studio su una rivista come Jama Surgery – conclude Ercolani – conferma l’eccellenza della ricerca forlivese nel campo della chirurgia pancreatica".