QUINTO CAPPELLI
Cronaca

Tredozio non si arrende. Bartolaccio, ecco la festa

Torna la sagra, ma al campo sportivo: il centro è ancora zona rossa

Tredozio non si arrende. Bartolaccio, ecco la festa

Tredozio non si arrende. Bartolaccio, ecco la festa

"Cari amici e care amiche, come ben sapete il 18 settembre il terremoto ha messo in ginocchio Tredozio e purtroppo anche la cucina della Pro loco è risultata inagibile. Ma siamo felicissimi di annunciarvi che comunque ritorneremo e ci saremo con la 37ª Sagra del Bartolaccio". Con questo annuncio, il consiglio direttivo della Pro loco e il presidente Matteo Bendoni e la segretaria Clara Parrucci, confermano che la Sagra del Bartolaccio 2023 si svolgerà. Continua, infatti, la nota: "Domenica 5 e domenica 12 novembre, dalle ore 11 vi aspettiamo presso il campo sportivo ai nostri stand, per degustare il re della cucina tredoziese, il bartolaccio, ma anche altri piatti tipici, come la polenta col cinghiale, la paciarèla (una polenta gialla con fagioli e porro) e i dolci a base di castagne".

Per tutta la giornata, inoltre, fanno sapere gli organizzatori della Pro loco, che si avvalgono anche del patrocinio del Comune e della collaborazione di altre associazioni di volontariato, saranno presenti bancarelle di artigianato locale, gli Alpini con le caldarroste e il vin brulè, e saraà possibile effettuare una visita guidata alla scoperta del centro storico, con artisti di strada e musica dal vivo.

Tuttavia la sagra si svolgerà tutta nel campo sportivo, essendo il centro ancora zona rossa "in completa sicurezza, all’aperto – spiega il presidente della Pro loco Matteo Bendoni –. Gli spogliatoi sono stati trasformati in magazzino della Pro loco. Attorno ai nostri stand per la preparazione, la cottura e la vendita dei bartolacci abbiamo sistemato dei tendoni con 300-400 posti a sedere per il pranzo al coperto. Inoltre, la bancarelle dei prodotti tipici di stagione e dell’artigiano locale saranno sistemate negli spazi che restano nel campo sportivo e negli spazi attigui. Anche gli spettacoli, la musica e gli intrattenimenti si svolgeranno tutti nell’area del campo sportivo".

Il bartolaccio, in dialetto bartlàz, perché questo crescione è a forma di orecchio, è una specialità della tradizionale cucina montanara, fatto con una sfoglia di farina e acqua, riempita a mo’ di calzone o mezzaluna con un ripieno di patate, pancetta, parmigiano di 24 mesi, pepe, sale e spezie. Era anticamente il cibo che i taglialegna e i carbonai portavano con sé nel bosco, crudo dentro il tascapane, e poi cuocevano a pranzo su lastre di sasso riscaldate sul fuoco, da cui anche il nome di tortello sulla lastra. Ogni paese, per non dire ogni famiglia, si tramanda la sua ricetta, cambiando quindi da zona a zona.

Alla vigilia della sagra, i volontari della Pro loco sono al lavoro per preparare almeno 5mila bartolacci freschi (ricavati da 14 quintali di patate) da cuocere domenica. "Una parte del ricavato – conclude il giovane presidente Bendoni, che è anche volontario della Protezione civile – sarà devoluto al Comune per la ricostruzione della nostra scuola terremotata".