Il terremoto di otto giorni fa, con epicentro Marradi, ha creato ingenti danni anche al patrimonio storico e artistico di tutto l’Appennino tosco-romagnolo. In particolare tre palazzi padronali del territorio di Tredozio: Villa La Collina, a metà strada fra Tredozio e Marradi; Palazzo Fantini al centro del paese, e Villa Perlungo, un palazzo padronale del XVI-XVIII secolo fra Tredozio e Rocca San Casciano nel versante della valle del Montone. I primi due palazzi sono ancora abitati dai proprietari (Vespignani e Fantini-Fontaine) e fanno parte delle Dimore storiche italiane, mentre il terzo viene utilizzato soprattutto d’estate dalla famiglia Tassinari di Perlungo, da cui proviene anche la deputata forlivese Rosaria Tassinari.
Beatrice Fontaine è titolare insieme al padre Gianfranco di palazzo Fantini, nonché presidente dell’associazione ‘Dimore Storiche’ dell’Emilia-Romagna. "Villa La Collina e Palazzo Fantini sono dimore storiche – spiega – e hanno subìto ingenti danni". Maria Teresa Vespignani Boselli è titolare di Villa La Collina e delle attigue cinque Agriville (40 posti letto, molto apprezzati dagli stranieri): "Da una prima ricognizione i danni più ingenti si concentrano nella cappella della famiglia del XVIII secolo e in alcune case della tenuta, in particolare modo nelle agriville ‘I Vanzetti’ e ‘La Chiesina’, dichiarate inagibili dai vigili del fuoco". Aggiunge Beatrice Fontaine: "Palazzo Fantini mostra crepe e diverse fessurazioni in molte stanze, soprattutto al primo e secondo piano della dimora. Il terremoto, fortunatamente, non ha invece danneggiato il giardino storico".
Per la deputata Rosaria Tassinari e il padre Giuseppe, "anche Villa Perlungo ha subito gravi danni, con crepe e crolli interni di parziali solai, pareti e scale. E anche all’esterno: crollati comignoli e soprattutto la chiesina del XVIII secolo. Quasi intatti sono rimasti il pian terreno e il primo piano". "Oltre ai danni strutturali, che dovranno essere al più presto riparati per mettere in sicurezza gli edifici, la situazione attuale desta preoccupazione anche in ottica futura – commenta Beatrice Fontaine –: queste dimore storiche hanno un ruolo rilevante a livello economico e culturale per l’intero territorio di Tredozio e dell’Appennino tosco romagnolo. Penso alla filiera del turismo, che, grazie anche a Palazzo Fantini e Villa La Collina, intercetta molti visitatori. Persone che, attratte dalla possibilità di visitare le due dimore storiche, hanno l’opportunità di scoprire il paese ed il territorio".
Le dimore storiche sono centrali anche per la filiera artigiana, in particolare per il restauro e la manutenzione delle opere presenti al loro interno, affreschi e non solo, patrimoni fragili che vanno tutelati a tutti i costi per il bene del territorio. "Inoltre, quanto accaduto negli ultimi mesi, dall’alluvione e le frane al recente terremoto, rischia di aggravare il problema dello spopolamento del paese: molte famiglie, non avendo più un’abitazione agibile, stanno meditando di trasferirsi altrove". Fontaine e Vespignani lanciano un appello comune: "Per questo chiediamo alle istituzioni un pronto aiuto, a partire dallo stato di emergenza nazionale, per l’intera popolazione e anche per la conservazione di questi beni".