QUINTO CAPPELLI
Cronaca

Tredozio, fondi per il progetto del monastero

In arrivo 500mila euro tramite i finanziamenti Stami per il recupero della Santissima Annunziata: che diventerà luogo per eventi e socialità

In arrivo 500mila euro tramite i finanziamenti Stami per il recupero della Santissima Annunziata: che diventerà luogo per eventi e socialità

In arrivo 500mila euro tramite i finanziamenti Stami per il recupero della Santissima Annunziata: che diventerà luogo per eventi e socialità

Dopo l’assegnazione dei circa 3 milioni di euro di fondi governativi per la realizzazione di una nuova scuola, arriva a Tredozio la conferma della approvazione del finanziamento Stami (Strategie territoriali per le aree montane e interne) per la rifunzionalizzazione dell’ex monastero della Santissima Annunziata per un valore di 500mila euro.

La buona notizia è accolta con soddisfazione dal sindaco di Tredozio Gianni Ravagli, che commenta: "Le politiche territoriali Stami sostengono i luoghi dove è più acuta la sofferenza demografica, sociale ed economica. E Tredozio è proprio in questa situazione, aggravata da alluvioni, frane e terremoto". Aggiunge il sindaco: "Con questo finanziamento di 500mila euro, il nostro Comune ha puntato sulla presentazione di un ambizioso progetto: la riqualificazione in ottica multifunzionale di un’ala dell’ex monastero, già in precedenza ristrutturata – nell’altra sono in corso i lavori di ristrutturazione finanziati con circa 3 milioni di fondi del Ministero della cultura – e frutto del lungo lavoro di analisi storica e progettazione iniziato a fine anni Ottanta, che ha visto la collaborazione di esperti del settore e Soprintendenza di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini".

Il progetto prevede la riqualificazione degli spazi esterni, con la creazione di parcheggi e sistemazione dei terrazzi e delle aree verdi destinate ad ospitare eventi e a favorire la socializzazione. Spiega il primo cittadino: "All’interno della struttura, oltre alla riapertura della chiesa, si prevedono aree meeting e convegni, sale riunioni attrezzate e uno spazio coworkinge punto digitale".

Il piano superiore, che presenta ancora la classica distribuzione delle celle anticamente riservate alle monache, è pensato per ospitare una foresteria che offrirà ospitalità in ben 12 stanze doppie con bagno. Prosegue Ravagli: "Sono previsti inoltre spazi destinati a rinfreschii, lounge room e spazi per ospitare biciclette, un mezzo di trasporto sostenibile e accessibile per il quale si prevede, in futuro, un agevole collegamento con il paese e i principali sentieri turistici, in particolare lago di Ponte, che è la porta del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi".

Conclude il sindaco: "Questo importante progetto avrà ricadute positive sul futuro turistico dell’Appennino romagnolo". Una volta terminati i lavori, l’immenso immobile presenterà 5mila metri quadrati di spazi interni e 14mila di parco esterno. Risalente al 1063, nel 1563 dal monastero del ‘Luogo d’Africa’ vi si trasferirono 14 suore domenicane di clausura, il cui ordine lo animò per circa tre secoli. Nel 1810 Napoleone soppresse gli ordini monastici e le suore domenicane dovettero abbandonare il convento, che fu acquistato dalla famiglia Fabroni di Marradi, passando nel 1986 al Comune.