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Tredozio ’elegge’ tre cittadini onorari

Proclamati durante un consiglio comunale straordinario:. Vespignani Boselli, l’avvocato . Fontaine e il prof Archi.

Si è svolto ieri mattina a Tredozio un consiglio comunale straordinario per concedere la cittadinanza onoraria a "tre colonne che da decenni valorizzano il paese", come ha sottolineato la sindaca Simona Vietina. "Tredozio – ha aggiunto la prima cittadina – è un diamante incastonato nel Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, con bellezze paesaggistiche e architettoniche sorprendenti, ma forse il diamante è ancora grezzo e i nuovi cittadini onorari lo rendono un pochino più lucente". Ma chi sono gli ’eletti’? Maria Teresa Vespignani Boselli, "legata a Tredozio in quanto figlia dell’amato sindaco Jacopo Vespignani" per una ventina d’anni dall’immediato dopoguerra in poi e prima podestà durante il difficile passaggio del fronte, quando Tredozio era diventato il capoluogo della Banda partigiana di Silvio Corbari. "La contessa Vespignani, come titolare di diversi immobili di pregio (le Agriville della Collina, frequentate da turisti stranieri, ndr), si è distinta particolarmente per il suo impegno nella promozione del nostro territorio all’estero e per la preziosa collaborazione con l’amministrazione comunale in occasione di importanti eventi culturali". Per questo "è un esempio di una tenace attività svolta con passione e amore per Tredozio".

Altro cittadino onorario è Gianfranco Fontaine Panciatichi, "proprietario della dimora storica Palazzo Fantini, il cui giardino risulta iscritto nell’elenco dei Giardini italiani, da anni impegnato nella promozione turistica del nostro territorio". Per il consiglio comunale "è un onore avere come nostro concittadino l’avvocato Fontaine, di cui sono noti la sensibilità e gli interessi culturali, valido e assiduo collaboratore col Comune".

Infine, la comunità di Tredozio ha concesso "con stima e riconoscenza" la cittadinanza onoraria al professore e archeologo Alfonso Archi "per 45 anni di costante impegno reso ininterrottamente con dedizione e sensibilità a servizio del consiglio d’amministrazione della casa di riposo di Tredozio, Opera Pia che negli anni ha effettuato varie trasformazioni sia strutturali che gestionali, accogliendo fin dalla sua nascita nel 1957 centinaia di anziani in difficoltà, accompagnandoli e aiutandoli, nel periodo più difficile della loro vita, rispettando e mettendo in pratica le intenzioni e le richieste dei fondatori-benefattori della medesima".

Quinto Cappelli