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Tour de France a Forlì e Bertinoro, la Regione apre al sogno nel 2024

Da mesi si parla dell’ipotesi, anche se pare escluso il transito dal Muraglione. Ieri il passo avanti. Il consigliere regionale Massimiliano Pompignoli: "Fase delicata, ma è confermata la possibilità"

Il Tour de France è sempre più vicino alla Romagna. L’ipotesi di una o due tappe dell’edizione 2024 è già stata emersa (anche il nostro giornale ne parò ai primi di giugno), ma ora trova una conferma in più. Il consigliere regionale Massimiliano Pompignoli ha presentato un’interrogazione sul passaggio della corsa transalpina anche nel nostro territorio, citando in particolare Forlì e Bertinoro: la Regione ha risposto che si sta lavorando in tale direzione. Sarebbe la prima volta in assoluto, nelle 109 edizioni in cui si è svolta, che la Grande Boucle transita dalle nostre parti.

Il percorso, va ribadito, è ancora da definire. Ma in base alle indiscrezioni, pare che il 29 giugno 2024 l’ouverture della corsa ciclistica più famosa e seguita nel mondo, scatterà dall’Italia. Da dove? Si ragiona su un tracciato suggestivo, da Firenze a Rimini. Un modo per omaggiare due giganti del ciclismo d’altri tempi – i toscani Gino Bartali e Gastone Nencini, entrambi vincitori del Tour – e completare l’opera passando dalla terra di Ercole Baldini, Arnaldo Pambianco (vincitore del Giro d’Italia del 1961, recentemente scomparso) e Marco Pantani, l’ultimo corridore ad aver centrato Giro e Tour nello stesso anno, il 1998. Sempre dando sfogo all’immaginazione, la tappa potrebbe ripercorrere le tracce della corsa podistica 100 chilometri del Passatore – da Firenze a Faenza – e quindi imboccare la via Emilia verso il traguardo nella città di Federico Fellini. In questo caso il gruppo potrebbe attraversare Forlì, Forlimpopoli, lambire Bertinoro, per poi transitare a Cesena e dirigersi in riviera. Il mese scorso si avanzò l’idea anche di una seconda frazione con partenza da Cesenatico, incursione in Appennino ed epilogo a Bologna, ma il discorso sembra prematuro.

Pompignoli, in aula, ha sottolineato la "straordinaria opportunità di promo commercializzazione e marketing territoriale nonché un’occasione imperdibile e preziosa per celebrare e ricordare i due grandi campioni del ciclismo forlivese Ercole Baldini e Arnaldo Pambianco" (legati, rispettivamente, a Forlì e Bertinoro). La Regione, secondo il consigliere leghista, "ha ribadito che esiste la candidatura a ospitare il Tour de France 2024 e che quella in corso è una fase interlocutoria molto delicata, che merita la giusta cautela, ma si è dimostrata costruttiva e aperta a tale possibilità". In sostanza, dunque, nei piani della Regione ci sarebbe portare il Tour – che a quanto pare non passerà dal Muraglione – anche nel Forlivese.

Va considerato che al momento non è stata presentata neppure la corsa del 2023, dunque è prematuro individuare percorsi e traguardi: per esempio, impossibile oggi sapere se la corsa potrà passare da piazza Saffi o (comunque più difficile) sul Colle. Di certo, appare confermata la volontà degli organizzatori della corsa in giallo di dare il via in Italia. Una delle ragioni è che il 2024 sarà il centenario della prima vittoria di un italiano a Parigi, Ottavio Bottecchia. La Romagna, e Forlì in particolare, ha ospitato e visto transitare talmente tante volte il Giro d’Italia (anche quest’anno i ’girini’ sono passati per la città di Saffi) da fornire abbondanti garanzie sulla capacità di organizzare sia i tracciati che l’eventuale accoglienza che un evento sportivo di tale importanza richiede. Nei prossimi mesi, una volta alzato il sipario sul Tour del 2023, le amministrazioni locali coinvolte saranno contattate, qualora il progetto su cui si lavora sottotraccia da mesi, andasse in porto.