Torna ‘Un’opera al mese’. Al San Giacomo riflettori sul patrimonio artistico

Domenica (ore 18) la docente universitaria Barbara Ghelfi racconterà al pubblico il ‘Ritratto di Cesare Hercolani’ di Luca Longhi, della collezione del San Domenico.

Torna ‘Un’opera al mese’. Al San Giacomo riflettori sul patrimonio artistico

Domenica (ore 18) la docente universitaria Barbara Ghelfi racconterà al pubblico il ‘Ritratto di Cesare Hercolani’ di Luca Longhi, della collezione del San Domenico.

Torna domenica alle 18 alla chiesa di San Giacomo l’appuntamento gratuito con la rassegna ‘Un’opera al mese’. L’iniziativa, promossa dal Comune di Forlì, ha lo scopo di far conoscere al grande pubblico i capolavori del patrimonio artistico forlivese. L’opera protagonista della serata sarà il ‘Ritratto di Cesare Hercolani’ di Luca Longhi.

"Questo 18° appuntamento della rassegna – precisa il vicesindaco con delega alla cultura, Vincenzo Bongiorno – conferma il nostro impegno rivolto alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico e monumentale cittadino. È un’azione che abbiamo declinato in vari format tutti accomunati da un approccio divulgativo. Alla stessa stregua vanno considerate anche le aperture straordinarie con visite guidate al Museo del Risorgimento di Palazzo Gaddi, al Museo Civico di San Domenico, al Cimitero monumentale, al Parco di Villa Saffi. La grande partecipazione dei forlivesi ci incoraggia a proseguire su questa strada".

L’obiettivo è creare una rete per la promozione dell’arte: "Vogliamo proiettare la città oltre i propri confini – continua Bongiorno –, allacciando relazioni con grandi studiosi. Senza mai dimenticare il notevole prestigio che porta a Forlì la grande mostra annuale, con la guida di Gianfranco Brunelli, presso i Musei San Domenico realizzata in collaborazione con la Fondazione Cassa dei Risparmi. Vi è poi attenzione al fermento culturale, che viene dalle tante associazioni attive. È questa la nostra visione di cultura: condivisa e per tutti".

La tela che verrà presentata domenica è di grandi dimensioni e proviene dalla collezione del Museo San Domenico: "Con questo dipinto, alto oltre 2 metri, abbiamo deciso di tornare su un tema già affrontato in precedenza con la ‘Dama dei Gelsomini’ – spiega Stefano Benetti, dirigente del servizio cultura –: il ritratto ufficiale nell’arte, privilegio per chi ritiene di essersi conquistato il diritto alla fama immortale". A presentare l’opera sarà la professoressa Barbara Ghelfi, docente di Storia dell’Arte Moderna dell’Università di Bologna, che da un ventennio studia l’archivio Hercolani.

"Nel Rinascimento i ritratti degli aristocratici ebbero una larga circolazione poiché costituivano doni preziosi. Veri simboli di appartenenza a uno status – sottolinea Ghelfi – in grado di esplicitare il ruolo ricoperto dal ritrattato. È il caso del capitano di ventura forlivese Cesare Hercolani, membro di una delle casate più importanti dell’Emilia e della Romagna, noto alla storiografia come il ‘Vincitore di Pavia’ nel 1525".