Nel 2025 tornerà ‘Romagna in Fiore’, un festival ‘sentito’ nei territori toccati dall’alluvione (nella foto, Luisa Cottifogli ed Enrico Guerzoni a Sant’Ellero di Galeata).
Dopo una prima edizione, che ha visto tra gli ospiti Vinicio Capossela, Manuel Agnelli e l’appena scomparso Andrea Benvegnù, con circa 30mila presenze, tante sono le novità. A parlarne è il sovrintendente del Ravenna Festival, Antonio De Rosa.
Cosa può già anticipare?
"Anzitutto le date. Inizieremo sabato 10 maggio con il primo degli otto concerti. Invariata resta la formula con appuntamenti pomeridiani e serali in spazi all’aperto di grande valore paesaggistico e storico".
E per quanto riguarda i luoghi?
"La rassegna arriverà per la prima volta a Traversara, simbolo dell’ultima alluvione, in un posto a poche decine di metri dalla rottura del fiume. Debutterà anche Castel Bolognese e a Mercato Saraceno, località che i sindaci ci avevano chiesto di coinvolgere già nella prima edizione. Poi ‘Romagna in Fiore’ tornerà a Ravenna, Faenza, Forlì, Riolo Terme e Modigliana".
C’è stata una forte richiesta in merito all’iniziativa?
"Sì, a tutti i livelli, da quello istituzionale – in primis la Regione Emilia-Romagna e tutti i Comuni – a quello più popolare. Il tema dell’alluvione è ancora molto vivo. Come organizzatori, abbiamo avvertito una forte spinta proprio dai territori desiderosi di ripetere l’esperienza".
Sul fronte degli artisti, può svelare qualcosa?
"Purtroppo no, questo è un segmento di mercato che comincia a ‘strutturarsi’ solo in gennaio. Ci sta lavorando Franco Masotti, che ha la responsabilità artistica del festival, insieme ad Angelo Nicastro. Contiamo di avere artisti di grande richiamo".
Roberta Bezzi