Tredozio (Forlì), 24 marzo 2024 – Un passo alla volta, la ricostruzione del dopo terremoto procede a Tredozio, fra difficoltà e speranza. Nei giorni scorsi è stata tolta la zona rossa nel centro storico, perché finalmente, dopo sei mesi dal terremoto dello scorso 18 settembre, la torre civica o torre dell’orologio è stata messa in sicurezza, al termine di alcune settimane di lavori che si sono conclusi con la ‘cerchiatura’ del monumento simbolo del paese.
Commenta la sindaca Simona Vietina: "Un volta tolto il pericolo che la torre civica collassasse, abbiamo riaperto il centro storico, il cuore del paese. Così tutti abbiamo tirato il primo respiro di sollievo. Almeno dal punto di vista simbolico, anche se questa è una delle prime opere visibili di messa in sicurezza".
Con la riapertura della zona rossa, la circolazione delle auto riprende totalmente in via XX Settembre e in piazza Vespignani, compiendo un circolo ad anello interrotto per sei mesi. Aggiunge la sindaca Vietina: "In questo modo anche il lunedì di Pasqua il Palio dell’Uovo potrà svolgersi regolarmente, con le sfilate dei carri dei quattro Rioni Borgo, Casone, Nuovo e Piazza nel centro storico, percorrendo l’anello attorno alla Torre civica in piena sicurezza, prima di trasferirsi tutti per le gare tradizionali lungo le rive del fiume Tramazzo".
Inoltre il giorno di Pasqua è in programma, contemporaneamente alla Sagra dell’Uovo nel campo sportivo, il megaconcerto ‘Pasqua per la Ripartenza’. I soldi per mettere in sicurezza la Torre civica fanno parte dei 160mila euro assegnati a Tredozio dalla struttura commissariale alla ricostruzione del dopo terremoto presieduta dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che per la somma urgenza ha ricevuto 6 milioni di euro per i sei comuni interessati. Spiega ancora la sindaca Vietina: "Con gli stessi 160mila euro dobbiamo mettere in sicurezza anche i palazzi Bottari e Medri, per i quali i tecnici stanno realizzando i progetti".
La messa in sicurezza del simbolo del paese aiuta i tredoziesi a riprendere simbolicamente una parvenza di vita normale, anche se restano inagibili le case di oltre 60 famiglie (179 persone fuori casa, in affitto o in abitazioni pubbliche, come il camping, ostello), i palazzi storici (come per esempio palazzo Fantini, un’eccellenza del territorio) e gli immobili pubblici, fra cui principalmente la sede del Comune e la Scuola. "Per la ricostruzione degli edifici pubblici e l’edilizia privata è necessario che il Governo emetta un decreto di ricostruzione al più presto". Intanto la sede del Comune, ora provvisoriamente nei locali del Centro sportivo Le Volte, e la Scuola nelle tende all’interno del palazzetto dello Sport, dovrebbero traslocare entro aprile rispettivamente nella struttura in legno in piazza XXV Aprile e nei moduli prefabbricati davanti al palazzetto dello Sport.