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Terme vendute all’asta: "Fratta pronta a ripartire. Fondi dopo l’alluvione"

Grand hotel, centro benessere e parco acquisiti da una società romana per 1,6 milioni: accesso alle risorse stanziate per chi ha subìto danni.

Le Terme di Fratta sono una struttura di grande rilevanza per il turismo locale: i lavori potrebbero durare anche un paio d’anni

Le Terme di Fratta sono una struttura di grande rilevanza per il turismo locale: i lavori potrebbero durare anche un paio d’anni

Il Grand Hotel Terme della Fratta (con annesso centro termale e parco) ha finalmente trovato chi lo rileva. Dopo il fallimento della società che ne deteneva la proprietà e la gestione, la struttura era stata messa all’asta dal tribunale per cercare di monetizzare quanto possibile e poter pagare, almeno in parte, i creditori, tra i quali anche il Comune di Bertinoro. La prima delle aste si era svolta nel marzo 2023 con una base di oltre 7 milioni di euro. La gara andò deserta, come era prevedibile, ma l’alluvione di maggio ha scombussolato del tutto i piani: infatti, la struttura è stata sommersa da acqua e fango nella parte interrata, cioè proprio nella zona del centro termale e della centrale elettrica, e anche il parco aveva subìto danni notevoli.

Da quel momento chi avrebbe comprato il Grand Hotel si sarebbe dovuto accollare anche tutte le opere di ripristino, per questo motivo le successive aste hanno visto il drastico taglio della base di partenza: arrivati alla settima, quella del 14 ottobre scorso, si è chiesto un milione e 100.000 euro come importo minimo. È così arrivata un’offerta da parte di una società romana. Come prevede il regolamento, si sono attesi 30 giorni per verificare che non arrivasse una contro-offerta che, puntualmente, è giunta.

Si è così tenuta un’asta, tra i soggetti che avevano presentato le offerte, che ha visto primeggiare sempre la società di Roma: alla fine la partita si è chiusa con un’offerta di un milione e 660.000 euro.

La società aggiudicataria potrà anche accedere ai fondi stanziati per l’alluvione, per il ripristino delle strutture danneggiate.

"Ci eravamo già mossi con la struttura commissariale – spiega la liquidatrice, Silvia Romboli –, che aveva garantito che si potesse accedere a tali fondi".

Materialmente dovranno passare ancora almeno un paio di mesi prima che la società entri di fatto in possesso della struttura: la Soprintendenza deve comunque esprimere un suo parere, per poi concludere l’operazione con il rogito.

A quel punto il nuovo proprietario potrà iniziare con i lavori, che potrebbero avere una durata di oltre un anno, se non due.

"Si sta chiudendo una vicenda che era molto preoccupante – ha commentato la sindaca di Bertinoro, Gessica Allegni –, con le terme chiuse da troppo tempo e con tutte le incertezze conseguenti. Attendiamo la formalità del rogito. La prima cosa che faremo sarà incontrare la nuova proprietà con l’obiettivo di far ripartire il prima possibile l’attività. Ci adopereremo per essere al fianco della società nella richiesta dei fondi per l’alluvione. Voglio ringraziare il tribunale con cui si è lavorato molto in questi anni per raggiungere questo risultato".

Matteo Bondi