Teatro Verdi, ecco il folk rock dei Lou Dalfin

La band occitana si esibirà stasera (ore 20.30) all’interno della festa di inizio anno della Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli

Teatro Verdi, ecco il folk rock dei Lou Dalfin

Sergio Berardo, leader dei Lou Dalfin

La festa di inizio anno della Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli è ormai una tradizione: insegnanti e allievi si ritrovano nella rocca albornoziana per parlare di strumenti, musica, ballo, tradizioni e corsi, naturalmente. Quest’anno, però, c’è una novità, l’evento che apre la stagione dei corsi della Scuola sarà un concerto, quello dei Lou Dalfin (Occitania piemontese) che si terrà alle 21 al teatro Verdi. Precedentemente, alle 20,30 si terrà il consueto incontro con gli insegnanti della Scuola che esporranno strumenti e modalità dei vari corsi.

Il motivo per cui si è scelto di aprire con un concerto lo spiega il presidente della Smp, Marco Bartolini. "Perché loro, i Lou Dalfin, hanno fatto quello che noi continuiamo fare: esplorare le radici, le ragioni e gli strumenti della musica popolare con lo scopo di arricchire culturalmente divertendoci e, ove capacità, volontà e talento si incontrano, creare nuova musica con antichi strumenti". Ad accompagnare i Lou Dalfin sul palco ci sarà anche l’esibizione in costume tradizionale del Centro culturale ‘Gina Luigi Pascale’ di Guardia Piemontese, minoranza linguistica occitana in Calabria. I Lou Dalfin sono un gruppo folk rock composto da ragazzi delle valli occitane del Piemonte che, da 34 anni, giocano a cambiare l’idea che la gente aveva della cultura occitana, portando nuove danze a canti.

È lo stesso spirito che anima, dal 1986, i coordinatori e gli insegnanti della Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli e che, a tutt’oggi, coinvolge una trentina di maestri e circa 150 studenti: numeri in ripresa dopo gli anni del covid. Vari i corsi e gli strumenti proposti, si va da nomi conosciuti in loco come fisarmonica o clarinetto, a tradizioni più ‘esotiche’ come le cornamuse francesi o i ney, kaval, gajda e tapan. Se gli strumenti spaziano, andando alla riscoperta delle tradizioni popolari di tutto il mondo, anche gli allievi arrivano un po’ da tutta Italia e, per alcuni corsi, come quello pluriennale della Nickelharpa, più comunemente nota come viola d’amore a chiavi, da tutta Europa. Vi sono poi corsi di canto, musica d’insieme, e anche la durata degli stessi varia a seconda delle necessità: si va da lezioni che durano tutta la stagione, cioè fino a maggio del prossimo anno, oppure che si concentrano in workshop di più giorni. La serata di domani è promossa dalla Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli in collaborazione con: No.Vi.Art e ‘La Musica un Ponte tra i popoli’ nell’ambito dell’iniziativa ‘Il Mosaico delle Minoranze in Italia’.

Per maggiori informazioni sui corsi è possibile navigare nel sito musicapopolare.net. Per informazioni: 389.1005150, 0543.444621, info@musicapopolare.net.

Matteo Bondi