Eccolo sul luogo del delitto, Daniele Severi, 64 anni, accusato di avere ucciso Franco, 53 anni, trovato decapitato la sera del 22 giugno dello scorso anno. Lo scenario è Ca’ Seggio, comune di Civitella, casa originaria della famiglia Severi, dov’è stato rinvenuto cadavere l’agricoltore boscaiolo che aveva ereditato il fondo dai genitori, deceduti qualche anno fa.
Ed è per questioni legate al lascito patrimoniale che ieri pomeriggio Daniele Severi, in carcere preventivo alla Rocca dall’8 luglio 2022, con l’accusa di omicidio volontario aggravato, è salito fino al poggio civitellese, in un furgone della polizia penitenziaria, scortato da una decina di carabinieri. E per la prima volta da quando è in cella Daniele s’è trovato faccia faccia con Milena e Mario Angelo, due dei suoi cinque fratelli rimasti in vita.
Nessuno sguardo. Indifferenza totale tra loro, attorniati da un cancelliere del tribunale e i legali delle parti; per Daniele, Massimiliano Pompignoli (che segue l’indagato nel processo penale) e Rosita Amadori, che tutela invece gli interessi di natura civile e amministrativa del 64enne meldolese autista di ambulanze in pensione accusato di avere ucciso Franco proprio per la successione degli averi del fondo agricolo di Ca’ Seggio. Daniele ha voluto fortemente esserci. Non era necessario. Bastavano i suoi avvocati. Ma lui ha chiesto e ottenuto di presenziare a questo primo round (un altro si terrà la prossima settimana) dell’inventario dell’asse delle proprietà, collegato alla successione scattata automaticamente per legge con la morte di Franco. Daniele, finché non arriverà un’eventuale condanna passata in giudicato in Cassazione, è a tutti gli effetti un erede di quei beni.
Dall’altra parte, a tutela degli altri cinque fratelli Severi, l’avvocato Paolo Mezzomonaco, dello studio di Massimiliano Mambelli e Max Starni, che assistono i famigliari, come parti offese, nel procedimento penale per omicidio, che scatterà il 18 maggio, in udienza preliminare, e che sfocerà poi o nel processo in Corte d’Assise o in una (improbabile) archiviazione (possibile invece, come variante, un’estensione delle indagini della procura, così come chiesto al giudice dalla difesa dell’incriminato).
Contro Daniele Severi, la procura di Forlì ha, su una sua scarpa da ginnastica, una macchia di sangue del fratello Franco e un paio di guanti, con tracce ematiche della vittima, rinvenuti nella sua Panda.
ma. bur.