REDAZIONE FORLÌ

Stasera il docufilm di Valerio Nicolosi

Al Verdi di Forlimpopoli il lavoro girato sulle navi umanitarie. Il giornalista incontrerà. il pubblico in videocollegamento.

Stasera il docufilm di Valerio Nicolosi

Un’immagine del documentario ’Formiche’ proiettato nel contesto della rassegna ’Cinema e diritti umani’ di Amnesty International

Il regista del documentario ‘Formiche’, il giornalista Valerio Nicolosi, sarà presente in video collegamento per confrontarsi con il pubblico prima della proiezione di questa sera alle 21 della sua pellicola. Si tratta del secondo appuntamento della rassegna ‘Cinema e diritti umani’ promossa dal gruppo forlivese di Amnesty International in collaborazione con la gestione del Cinema Verdi di Forlimpopoli, dove, appunto, si tengono, da 27 anni a questa parte, tutti gli appuntamenti della rassegna novembrina.

Il film documenta i cento giorni passati da Nicolosi stesso a bordo delle navi umanitarie nel Meditterraneo Centrale, attraverso nove viaggi tra la Grecia e i Balcani per raccontare la più grande tragedia umanitaria del nostro tempo. ‘Formiche’ racconta la vita di coloro che si ammassano per le strade verso L’Europa alla ricerca di un futuro migliore. Come consuetudine, al cinema sarà presente un banchetto di Amnesty International dove è possibile firmare per i vari appelli promossi dall’associazione a favore dei diritti umani.

La rassegna proseguirà poi anche le prossime settimane. Si parlerà di crisi climatica nel film ‘Afrin nel mondo sommerso’ di Angelo Rallis in programma martedì 19 novembre. Il 26 verrà proposto il film ‘All we imagine as light - Amore a Mumbai’ che racconta la condizione della donna in India attraverso tre storie di donne descritte in maniera molto delicata. Alle canoniche 4 date, la prima si è svolta martedì scorso, si aggiunge quest’anno il 21 novembre la proiezione di un documentario di Valerio Montemurro, che ha coinvolto due istituti scolastici cesenati sul tema dell’identità, fatto interamente dai ragazzi che saranno in sala per potersi confrontare con il pubblico.

Matteo Bondi