Sos per la chiusa sul Montone. Anche il Comune in pressing: "Adesso si agisca con urgenza"

L’assessore Petetta incalza la Regione e il Consorzio di Bonifica: "Devono intervenire per la messa in sicurezza e con una soluzione definitiva, è un’assolura priorità" .

Sos per la chiusa sul Montone. Anche il Comune in pressing: "Adesso si agisca con urgenza"

L’assessore Petetta incalza la Regione e il Consorzio di Bonifica: "Devono intervenire per la messa in sicurezza e con una soluzione definitiva, è un’assolura priorità" .

Il Comune raccoglie l’appello dei residenti del quartiere Romtiti facendo suo l’allarme che riguarda la manutenzione dei fiumi e, in particolare, la sistemazione della chiusa ‘Fontana 2’ che cedette nel maggio 2023 e che non è mai stata ripristinata in maniera definitiva. Nei giorni scorsi, infatti, appena prima dell’evento alluvionale di metà settembre, gli argini in prossimità della chiusa erano stati coperti con un telo, ma l’accorgimento non era stato sufficiente e, dopo le piogge, nel terreno si sono aperte lunghe crepe.

Proprio in queste ore la Regione ha messo in campo alcuni mezzi per rinforzare gli argini, ma la chiusa rimane ancora ‘incompiuta’. "Abbiamo già chiesto e sollecitato un incontro urgente al Consorzio di Bonifica e alla Regione – dice l’assessore Giuseppe Petetta – per mettere a terra interventi concreti e definitivi di ripristino e rafforzamento della chiusa. Con la sicurezza dei cittadini non si scherza. Vogliamo che questa situazione venga risolta al più presto perché durante l’alluvione del 2023 ha creato i danni maggiori".

L’assessore manifesta pieno "sostegno a Stefano Valmori e a tutto il comitato di quartiere dei Romiti per la denuncia relativa alle crepe diffuse lungo l’argine del Montone" e sottolinea che "quella della chiusa di Fontana 2 è una tra le priorità di questa amministrazione. Non si può più aspettare". Petetta, poi, incalza Consorzio di Bonifica e Regione: "Devono mettere mano con urgenza a una situazione che si protrae da oltre un anno, che va risolta con interventi strutturali, definitivi, e non con azioni palliative che lasciano il tempo che trovano e che non danno certezze ai residenti".

Petetta prosegue: "Bisogna rinforzare gli argini e ricostruire subito il manufatto danneggiato nel maggio 2023. Si è già perso troppo tempo; questi sono lavori che andavano eseguiti subito, dopo i primi allagamenti dello scorso anno. Sono passati sedici mesi e la situazione, sotto il profilo della messa in sicurezza del territorio è molto critica. Non accettiamo altre scuse – conclude –, agiremo in tutte le sedi opportune e con tutti i mezzi a nostra disposizione per richiamare Consorzio di Bonifica e Regione ai propri obblighi".

s. n.