Forlì, 15 dicembre 2023 – I dirigenti della casa di riposo di Tredozio, gravemente danneggiata dalle scosse di terremoto dello scorso 18 settembre, lanciano un appello per una sottoscrizione: "Cerchiamo benefattori". La struttura è divisa in due parti: la vecchia è stata dichiarata inagibile dai vigili del fuoco e dai tecnici, mentre nella nuova, sono rimasti 18 ospiti dei 41 totali. Gli altri 23 sono stati trasferiti provvisoriamente nella casa di riposo Il Fontanone di Faenza, gestita dalla stessa cooperativa.
Commenta l’ingegner Luigi Marchi del consiglio d’amministrazione, responsabile dell’operazione, già sindaco del paese e membro della Commissione comunale alla ricostruzione: "Le scosse del terremoto hanno danneggiato seriamente la parte vecchia della struttura (quella nuova e antisismica no), per mettere in sicurezza la quale occorreranno 600-700mila euro, circa un milione con spese e Iva.
I primi lavori nella parte meno compromessa potremmo farli anche presto. Ma per la gran parte dei lavori occorrerà trovare i fondi, se non rientreranno nei contributi dello stato di emergenza approvato dal Governo. Ma se arrivassero anche dal pubblico, ci vorrà del tempo". Ecco perché il consiglio direttivo ha lanciato l’appello: "Cerchiamo benefattori per riuscire nell’impresa di ripartire al più presto con i lavori di messa in sicurezza per risistemare la struttura e tornare a pieno regime, possibilmente anche meglio di prima".
Le offerte per la sottoscrizione si possono fare in due banche (Banca Credito Cooperativo Ravennate e Imolese Soc Coop Filiale Tredozio IBAN IT34 C085 4268 0800 00000001110 e Banca Intesa San Paolo Filiale di Modigliana IBAN IT02 Q030 6967 8731 00000002957).
Fra le prime offerte è arrivata quella del vescovo di Faenza-Modigliana, Mario Toso, e della Curia vescovile, versando 40mila euro. Racconta Marchi: "A questa cifra generosa e consistente, se ne stanno aggiungendo altre di società, enti e persone: chi 100, chi 50 e chi 500 euro, come la cifra versata dal Circolo di San Michele di Tredozio, che lo scorso sabato ha organizzato una tombola, versando il ricavato alla casa di riposo". Precisa Marchi: "Finora abbiamo già raggiunto quota 60mila euro, segni importante per noi. Con questi fondi e alcuni risparmi in cassa, presto daremo il via a un primo lotto di lavori di messa in sicurezza della struttura per 150mila euro. Per mettere in sicurezza l’intera struttura, occorreranno ancora 500-600mila euro, da trovare: o attraverso le offerte o con fondi stanziati dal Governo per l’emergenza".
Fondata nel 1954 come Ipab e trasformata in Fondazione Brentani-Nuti-Bonaccorsi-Tredozi (nomi dei benefattori grazie ai quali ha preso vita e si è mantenuta), attualmente la casa di riposo di Tredozio, che offre anche servizi socio-sanitari alle persone del paese, è amministrata da un consiglio di cinque persone che svolgono il servizio come volontari: Alfonso Archi (presidente), il parroco don Massimo Monti, Luigi Marchi, Anna Montanari e Alessandra Montefiori, questi ultimi due di nomina comunale. La speranza di tutti (consiglio d’amministrazione, ospiti e famiglie) è che gli ospiti si possano ricongiungere tutti al più presto nella casa ‘madre’ del paese. Conclude Marchi: "Nel giro di un anno speriamo di sistemare almeno una parte della casa".