QUINTO CAPPELLI
Cronaca

Sopralluogo a Rocca. Ancora fuori casa in 56

Oltre agli appartamenti privati, preoccupa la situazione del Castellaccio, simbolo del pase, e del cimitero, chiuso per tre quarti per i crolli.

Sopralluogo a Rocca. Ancora fuori casa in 56

La delegazione di tecnici del Dipartimento di Protezione civile nazionale e regionale, insieme ad altri tecnici della Provincia di Forlì-Cesena e alla Prefettura, che ha effettuato un sopralluogo a Tredozio per inviare la relazione dei danni da terremoto al Governo, a cui il presidente dell’Emilia Romagna Bonaccini ha inviato la richiesta di emergenza nazionale, ha fatto tappa anche a Rocca San Casciano, uno dei paesi più colpiti dal terremoto dello scorso 18 settembre della valle del Montone. Racconta il sindaco di Rocca, Pier Luigi Lotti: "Abbiamo accompagnato la folta delegazione nei luoghi pubblici più colpiti dal sisma: il Castellaccio, simbolo del paese, e il cimitero, chiuso per tre quarti della sua superficie".

Per quanto riguarda il torrione delle mura del Castellaccio, crollato in parte e ora tamponato provvisoriamente con rete parasassi, la delegazione ha concordato di "procedere insieme alla Soprintendenza di Ravenna per un intervento strutturale che eviti ulteriori crolli". Preoccupante resta la situazione nel cimitero comunale, "per tre quarti chiuso alle visite delle tombe, perché – spiega il sindaco Lotti – è crollato in parte il tetto della cappella, si sono spostate diverse colonne nel semicerchio del colonnato, dove si trovano le cappelle di famiglia".

La delegazione ha preso atto della situazione già segnalata dei vigili del fuoco durante i controlli nei giorni successivi al sisma. Il sindaco Lotti fa anche il punto della situazione degli edifici privati inagibili, che risultano 23, con altrettante famiglie fuori casa per un totale di 56 persone. "Provvisoriamente – commenta il primo cittadino – hanno trovato tutti una sistemazione: alcune famiglie sono in appartamenti comunali, altre in appartamenti affittati, due in albergo e altre presso parenti. Acer dovrebbe sistemare alcuni appartamenti di edilizia popolare con lavori non troppo impegnativi. Ma si tratta di sistemazioni provvisorie e i controlli dei vigili del fuoco e tecnici continuano".

La maggior parte delle case inagibili si trova in via Cappelli, comprese tre palazzine popolari da sei appartamenti ciascuna. Anche le chiese del paese sono chiuse: la parrocchiale di Santa Maria delle Lacrime in via Cairoli; la chiesa del Suffragio, nella piazza del centro storico, ancora consacrata, anche se funziona come Museo dell’arte sacra locale, risalente alla seconda metà del XVII secolo, costruita per ricordare i defunti del "terribile terremoto del 1661" che causò oltre 40 morti in paese e centinaia nei dintorni; la chiesa dei frati, ora di proprietà comunale, risalente all’inizio del XVIII secolo. La messa del sabato sera e della domenica si celebra provvisoriamente nel teatro comunale, mentre quella feriale nella chiesina delle suore della Sacra Famiglia.