Solo una protesta di cittadini colpiti dall’alluvione o si tratta, invece, di un deliberato atto politico alle porte delle elezioni regionali? La manifestazione prevista giovedì mattina a Bologna, di fronte alla sede della Regione a un mese dal voto, è diventata oggetto di un acceso dibattito che divide proprio chi è chiamato a scegliere se presentarsi all’appuntamento o disertare: gli alluvionati.
Se l’evento è organizzato da sigle non politiche (vediamo, ad esempio, i loghi di ‘Agricoltori italiani’, ‘Vittime alluvioni e dissesti’, ‘Agricoltori attivi romagnoli’ e altri ancora), infatti, sono in molti a sostenere che a promuovere l’iniziativa siano realtà vicine alla destra che vogliono minare la credibilità dei vertici regionali.
"In questi giorni ho diffuso sulle chat di quartiere il volantino della manifestazione – spiega il coordinatore dei Romiti Stefano Valmori –, ma solo per divulgare un evento come tanti altri, non per invitare qualcuno a partecipare. C’è chi ha sostenuto fossi addirittura tra gli organizzatori: ovviamente non lo sono, ma non sono nemmeno un promotore. Penso che i cittadini alluvionati debbano decidere con la loro testa cosa fare: noi non organizziamo pullman, né ci siamo organizzati in nessun modo. Se qualcuno vuole andare, lo farà autonomamente".
Va detto che il comitato di quartiere dei Romiti (a differenza di quello di San Benedetto) non aveva partecipato alle precedenti manifestazioni di piazza, inclusa quella del 17 gennaio quando gli alluvionati attesero la premier Giorgia Meloni e la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen in piazza Saffi, in occasione della loro visita in città: una presa di distanza che, ai tempi, qualcuno interpretò come una scelta politica di vicinanza al governo e all’amministrazione, così come ora ci sono cittadini che vede come altrettanto politica la scelta di diffondere il volantino della manifestazione del 17. Valmori respinge le insinuazioni: "La mia posizione è la stessa di allora: personalmente non ho troppa fiducia nei risultati che si possono ottenere con le manifestazioni di piazza, ma capisco anche che le persone alluvionate sentano il bisogno di esprimere la loro preoccupazione di fronte a lavori che tardano a partire e comunicazioni poco chiare. Io non so ancora se parteciperò, ma probabilmente no, anche per ragioni lavorative. In ogni caso per me non è mai stata una questione politica: tutto quello che ho fatto l’ho fatto seguendo una sola bandiera, ovvero quella dei Romiti".
Hanno votato sull’opportunità di partecipare o meno alla manifestazione i membri del comitato Vittime del Fango, ma non c’è ancora la certezza sul da farsi: "La votazione ha dato esito positivo – spiega Alessandra Bucchi, presidente –, quindi la volontà della maggioranza sarebbe quella di partecipare, ma la premessa era che avremmo comunque valutato approfonditamente che non esistesse alcun tipo di strumentalizzazione politica, perciò ci prenderemo tempo fino all’ultimo minuto. Noi alluvionati non meritiamo di essere tirati contro la nostra volontà dietro dinamiche politiche che esulano dalla nostra battaglia".