Forlì, 1 novembre 2024 – Tutto è cominciato lo scorso 27 settembre quando a El Mehdi Olkama, dipendente della Adapa (ex Sidac) è stata notificato il licenziamento, senza alcuna ragione apparente. L’azienda, che conta 126 dipendenti, è di proprietà di una multinazionale austriaca e ha chiuso il 2023 con un fatturato di oltre 38 milioni, quindi a dare un senso al licenziamento non ci sarebbero nemmeno eventuali difficoltà economiche. La risposta dei colleghi di Olkama a quella che, inevitabilmente, hanno vissuto come un’ingiustizia, è stata rapida e compatta: hanno organizzato una straordinaria mobilitazione con uno sciopero a singhiozzo di due ore per turno che ha visto una partecipazione che ha superato il 90%.
Una pressione che ha spinto l’azienda a rivedere la sua posizione già al secondo giorno di sciopero, aprendo un tavolo di trattativa con Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil. Nei giorni successivi, le proteste sono state sospese, e ha avuto inizio una delicata negoziazione tra l’azienda e Femca-Cisl Romagna, sindacato a cui Olkama ha dato mandato, per definire i dettagli del reintegro, assicurando che il lavoratore non subisse danni e, anzi, ottenesse un riconoscimento. Il reintegro sarà effettivo dal 4 novembre, quando il lavoratore potrà riprendere servizio con nuove mansioni e una qualifica superiore. “Quando mi è stata consegnata la lettera di licenziamento, è stato un colpo difficile da digerire – ha dichiarato Olkama –. Non avevo mai avuto problemi con l’azienda, per questo è stata una decisione inaspettata. Devo molto ai miei colleghi per la solidarietà e l’appoggio che mi hanno dimostrato: sono felice di tornare al lavoro e spero di ritrovare la serenità che avevo prima di questo episodio”.
Il sindacalista Cristian Pancisi di Femca-Cisl Romagna ha sottolineato l’importanza di questa vittoria per il clima aziendale: “Un licenziamento così inatteso, subìto da una persona stimata, ha infranto quel patto sociale che associa all’impegno, la stabilità lavorativa. La risposta dei colleghi è stata eccezionale: un’adesione così compatta non si vede spesso e ha costretto la dirigenza a fare marcia indietro. Il reintegro di Olkama è un passo importante per ricostruire la fiducia dei dipendenti verso la multinazionale austriaca proprietaria di Adapa. Ora, più che mai, l’azienda dovrà dimostrare con i fatti di voler ristabilire una relazione solida con le maestranze forlivesi”.
Secondo i sindacalisti “il reintegro di Olkama segna un punto di svolta: una vittoria simbolica per i diritti dei lavoratori in un periodo di crescente pressione sul fronte occupazionale. La compattezza e la determinazione dei dipendenti di Adapa lanciano un segnale forte e chiaro: in un contesto di incertezze e cambiamenti, la solidarietà può fare la differenza”.