MATTEO BONDI
Cronaca

Schlein scalda il Pd. In 400 per la segretaria: "Grande lavoro, vinceremo"

La leader dem ha riempito il circolo della Cava: tanti hanno assistito in piedi. Attacchi al Governo su sanità e immigrazione. "Chiamate anche gli amici alle urne".

La leader dem ha riempito il circolo della Cava: tanti hanno assistito in piedi. Attacchi al Governo su sanità e immigrazione. "Chiamate anche gli amici alle urne".

La leader dem ha riempito il circolo della Cava: tanti hanno assistito in piedi. Attacchi al Governo su sanità e immigrazione. "Chiamate anche gli amici alle urne".

La sala del circolo Pd della Cava è strapiena e il popolo della sinistra si stringe intorno alla propria segretaria nazionale a una settimana dal voto che deciderà chi sarà il governatore della Regione Emilia Romagna. Un grande abbraccio di circa 400 persone, moltissime rimaste ad assistere anche in piedi. Il sostegno a Michele de Pascale è privo di distinguo: schierati, oltre a Elly Schlein, anche il segretario regionale, Luigi Tosiani, e quella territoriale, Gessica Allegni, reduce dalla mattinata romagnola con il candidato presidente, insieme ai due candidati dem forlivesi, Valentina Ancarani e Daniele Valbonesi.

"Valentina e Daniele sono l’emblema del grande lavoro che il partito forlivese ha fatto – esordisce Schlein –. Domenica e lunedì bisogna andare a votare e chiamare tutti gli amici perché facciano altrettanto, per sostenere Michele de Pascale, Daniele Valbonesi e Valentina Ancarani". Gli applausi sono continui: uno a ogni affermazione, sia della segretaria nazionale, sia di Tosiani e Allegni. A fare gli onori di casa è la segretaria di circolo, Elisa Massa, che ricorda il valore di essere un quartiere "così duramente colpito dall’alluvione". A infiammare gli animi ci pensa prima Allegni, per poi passare la palla a Schlein che fissa gli obiettivi per cui andare a votare domenica 17 e lunedì 18 novembre. "Michele de Pascale, che è il miglior candidato che potessimo avere – afferma Schlein –, ha saputo essere in mezzo alle persone sempre, soprattutto quando c’erano dei problemi, perché lui non scappa, li affronta e così farà anche come governatore dell’Emilia Romagna".

L’attacco poi arriva diretto contro l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, "il governo più a destra della storia della Repubblica, che dopo due anni ha fatto vedere qual è il loro disegno. Il finanziamento alla sanità pubblica è al limite del 6% del Pil, mai così basso dal 2008. Questo significa tagliare i servizi e virare prepotentemente verso il privato". Indice puntato anche contro gli interventi alla scuola: "Sono 6.000 gli insegnanti in meno che hanno previsto e 2.000 gli amministrativi, oltre a un provvedimento che riduce l’autonomia scolastica nei territori emarginati. In questo modo minano il diritto allo studio. Invece noi, in Emilia Romagna, abbiamo investito più di ogni altro nelle scuole, a partire dal nido, perché crediamo sia un servizio fondamentale".

Ricorda poi come siano stati 800 i milioni "sprecati" per gli "inutili" centri d’accoglienza in Albania, "mentre non ci sono i soldi per aumentare gli stipendi al personale sanitario, solo per dirne una". Ancora batte il tasto delle politiche migratorie: "Siamo di fronte a una destra che ha parlato negli ultimi anni solo della paura dell’immigrazione, ma si è dimenticata dell’emigrazione a cui sono costretti i nostri giovani perché non trovano un futuro degno nel nostro Paese". Infine, un ultimo appello ad andare a votare "per vincere".