Sara Pedri, la lettera della mamma nel giorno del compleanno "So che ora sei libera"

La ginecologa vessata dai superiori e scomparsa nel 2021 oggi avrebbe 34 anni. "Avresti potuto essere felice, con un compagno e un figlio. Veglia su di noi"

Forlì, 23 giugno 2023 – Oggi Sara Pedri avrebbe compiuto 34 anni. Ma Sara è scomparsa il 4 marzo 2021 e di lei non si è saputo più nulla. Ginecologa forlivese, lavorava all’ospedale Santa Chiara di Trento. Per i medici suoi superiori è stato chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di maltrattamenti.

In un parco di Forlì è stato piantato un albero nel nome di Sara e la gente lascia messaggi nella piccola cassetta dedicata ai pensieri per Sara.

A leggerli, quasi ogni giorno, è mamma Mirella Santoni, che continua in questo modo un dialogo mai interrotto con la figlia.

Sara Pedri, la mamma della ginecologa scomparsa le ha dedicato una lettera nel giorno in cui avrebbe compiuto 34 anni
Sara Pedri, la mamma della ginecologa scomparsa le ha dedicato una lettera nel giorno in cui avrebbe compiuto 34 anni

Sara, figlia tanto desiderata e così presto svanita e sottratta al nostro amore e alla nostra soddisfazione di averti vista crescere nella gioia e nella conquista dei traguardi che avevi tanto ambiti. Oggi è il tuo trentaquattresimo compleanno, ma di questi ultimi anni posso solo immaginare come e dove avresti vissuto, cosa avresti fatto, come saresti cambiata, quali altre mete avresti raggiunto, sempre di corsa. Immagino accanto a te l’amore intenso e profondo di un giovane e anche di un piccolo figlioletto che avrebbe fatto la tua gioia e anche la mia, di nonna già avanti negli anni.

Sara, anima libera leggera e luminosa, è la terza ricorrenza del tuo silenzio, quel silenzio che ti ha portata verso la libertà vera, volando tra le nuvole immersa in una luce diversa dove tutto è possibile, dove anch’io vorrei raggiungerti per liberarmi di questo macigno che grava senza interruzione sulla mia esistenza. Questa mia esistenza vissuta tra due luoghi del cuore e del ricordo.

La tua stanza dove entro in punta di piedi per avvertire l’odore di te che è ancora e sempre inconfondibile e che temo possa svanire, così apro poco la finestra e sono gelosa che qualcuno possa aspirarne il profumo di te e portarmelo via. L’altro luogo è il giardinetto al parco urbano dove vive il tuo albero, rigoglioso più che mai, miracoloso nel suo verde fogliame che contrasta vistosamente con la desolazione arida e uniforme del limo lasciato dalla piena che ha colpito la nostra città.

Qui trascorro quasi due ore ogni giorno e ieri un giovane che si è fermato ad ammirare i fiori vivaci e multicolori del giardinetto, ha definito questo nostro angolo di paradiso come un’oasi di pace e di speranza, nella desolazione più totale.

Anche i coniglietti sono attratti dal prato, che stenta a ricrescere nel fango arido, sterile e grigio, ma che ha la forza misteriosa e inevitabile della vita che continua. L’albero in cui vivi è diventato rigoglioso, frondoso, ombroso, vero miracolo di vita e sopravvivenza dopo la tragica calamità.

Chi passa non può fare a meno di notare i fiori vividi che esplodono nei colori accesi e attraenti e non può non rivolgere uno sguardo d’amore e di ricordo per i tuoi capelli rossi, per gli occhialoni più grandi del tuo viso, per il tuo sorriso, nella foto, così gioioso e rilassane.

Sara, mentre voli lassù oltre le nuvole, non dimenticarti di volgere lo sguardo verso di me e tutti i tuoi cari perennemente bisognosi di conforto e di coraggio per continuare ad andare avanti.

La mamma