REDAZIONE FORLÌ

Santa Lucia tra sacro e profano. Messe, preghiere e bancarelle. E apre il campanile di S. Mercuriale

Domani si celebra la santa martirizzata nel 304 e patrona della vista. Previsti rosari e benedizioni

Santa Lucia tra sacro e profano. Messe, preghiere e bancarelle. E apre il campanile di S. Mercuriale

Domani si celebra la santa martirizzata nel 304 e patrona della vista. Previsti rosari e benedizioni

Domani si celebra la festa di Santa Lucia, patrona della vista, e nella chiesa a lei dedicata, in corso della Repubblica, tante persone parteciperanno alle preghiere e riceveranno la benedizione degli occhi.

Lungo il Corso, inoltre, riecco la tradizionale fiera, con le bancarelle per acquistare il torrone e i doni natalizi. Il programma prevede oggi alle 17 la recita dei vespri e alle 17.30 la messa. Al termine, nel chiostro attiguo alla chiesa, sarà impartita la benedizione degli occhi fino alle 19.

Domani , giorno della festa, le messe saranno celebrate alle 6.30, 8.30, 10, 11.15, 15, 16.30 (per i membri vivi e defunti dell’Unitalsi e del Gruppo di preghiera di Montepaolo) e infine alle 19, presieduta dal vescovo di Forlì-Bertinoro, Livio Corazza, per tutti i benefattori e i collaboratori della parrocchia.

Durante la giornata ci saranno anche la recita del rosario alle 17.30, l’adorazione eucaristica, e i vespri alle 18.15. Dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 saranno a disposizione anche dei sacerdoti per le confessioni. La benedizione degli occhi sarà impartita al termine della messa delle 6.30 in chiesa, invece dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19 nel chiostro. In occasione della festa, inoltre, dalle 17 alle 21.30 ci sarà l’apertura straordinaria del campanile di San Mercuriale, dove si svolgerà il mercatino di Natale dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 19.

La chiesa di Santa Lucia, iniziata nel 1614 e consacrata nel 1702 per iniziativa dei monaci Minimi che avevano qui la sede del loro convento, era intitolata al loro fondatore, San Francesco di Paola. Nel 1797 venne soppresso l’ordine monastico e la chiesa acquisì il titolo di Santa Lucia, appartenuto fino a quel momento ad un altro luogo di culto, oggi scomparso, che sorgeva sul lato opposto sulla strada, la chiesa di San Giacomo in Strada, detta di Santa Lucia.

La festa liturgica della Santa si celebrava un tempo il 21 dicembre, nel solstizio d’inverno, da cui il detto popolare "Santa Lucia il giorno più corto che ci sia". Al tema della luce è legato il patronato della vista per la quale Lucia, raffigurata con la palma dei martiri e in mano un piatto con gli occhi, è invocata. Nata a Siracusa nel 383, vi subì il martirio intorno al 304 durante la persecuzione di Diocleziano. Le sue reliquie vennero portate poi a Costantinopoli e infine a Venezia nella chiesa di San Geremia, dove oggi sono custodite. A un siciliano, Sant’Orso, che all’inizio del V secolo fu vescovo di Ravenna, risale la diffusione della devozione della Santa anche in Romagna.

Alessandro Rondoni