Le liste d’attesa per eseguire visite ed esami diagnostici sono uno dei talloni d’Achille della sanità pubblica italiana e anche a Forlì la situazione desta preoccupazione: "Due anni per una colonscopia con un’impegnativa urgente – spiega Massimiliano Pompignoli, consigliere regionale, facendosi portavoce della rabbia di un forlivese –. Dal 18 giugno 2024 al 1° giugno 2026. Ha dovuto ripiegare prenotando la colonscopia in una struttura a pagamento". Ad aprile scorso la Regione ha avviato un piano per ridurre i tempi di attesa delle strutture pubbliche. "Purtroppo – continua Pompignoli – non è la prima volta e non sarà nemmeno l’ultima che ci troviamo di fronte a situazioni come questa. Fatti di questo tipo smentiscono le dichiarazioni trionfalistiche dell’assessore alla sanità, Raffaele Donini, sulla riduzione delle liste d’attesa e l’ottimo funzionamento dei Cau. Nonostante lo sforzo di medici e operatori sanitari, la condizione di sofferenza della sanità romagnola è sotto gli occhi di tutti".
Le sfide che la sanità forlivese deve affrontare per il futuro sono molteplici e richiedono risposte adeguate. "Il sindaco, con grande senso di responsabilità – sottolinea il consigliere –, ha riconosciuto le criticità del sistema per questo ha messo in campo una task force di professionisti coordinati dalla grande esperienza del professor Claudio Vicini". Un altro strumento che la Regione ha istituito per alleggerire gli accessi ai pronto soccorso sono i Centri di Assistenza e Urgenza per i casi meno gravi. "Anche l’esperienza dei Cau non sta portando ai risultati sperati. La rivoluzione dei Cau – sottolinea Pompignoli – presuppone un cambio di paradigma. Viene richiesta una capacità del paziente, molto spesso anziano, di capire che tipo di patologia o trauma lo affligge e individuare in autonomia il percorso ospedaliero più idoneo. In sintesi, si tratta di pretendere da una persona di ottant’anni di farsi un’autodiagnosi".
A fine luglio "anche il candidato Pd alla presidenza della Regione, Michele de Pascale, ha dichiarato sconfessando Bonaccini che i Centri di Assistenza e Urgenza vanno rivisti alla luce delle peculiarità che contraddistinguono territori. Ci troviamo di fronte a un Pd – conclude Pompignoli – che mette in discussione le sue stesse riforme".
v. p.