La fine dei lavori per il quarto stralcio del San Domenico e a palazzo Merenda slitterà di almeno un paio di anni, spostandosi quindi dal 2026 al 2028. È quanto emerso ieri in seno alla presentazione delle linee programmatiche tenuta dal sindaco Gian Luca Zattini in consiglio comunale, mentre spiegava la parte relativa ai fondi Pnrr.
"Ho due notizie importanti – aveva esordito il primo cittadino – sui due cantieri del San Domenico e di Palazzo Merenda, dove ci sono difficoltà che esulano dalla nostra volontà". Spiegando poi come per quanto riguarda i Musei del San Domenico la ‘difficoltà’ sia dovuta al fatto "che la Soprintendenza ci ha prospettato come fine dei rilievi archeologici l’autunno del 2025. Data incompatibile con il prosieguo con i fondi Pnrr".
Il termine del finanziamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è la metà del 2026. L’edificazione quindi del quarto stralcio del Museo, quello che andrebbe a chiudere il secondo chiostro, ha così trovato un’altra fonte di finanziamento, come annunciato dallo stesso Zattini. Il costo dell’opera è di circa 8 milioni di euro, di cui 3 provenivano dal Pnrr "Il Governo ha sostituito i fondi Pnrr – ha spiegato – con altri finanziamenti che hanno tempistiche più dilazionate".
La stessa cosa succede anche con i lavori sull’edificio che ospitava fino a poco tempo fa la biblioteca comunale: Palazzo Merenda in corso della Repubblica. "Qui nella giornata di ieri è stata trovata un’importante evidenza archeologica – ha annunciato il sindaco –, con tutte le conseguenze del caso". Senza entrare poi nel merito di cosa sia stato trovato, ma evidenziando come, anche in questo caso, i fondi siano passati da Pnrr ad altro. "In questo modo potremo far slittare la fine dei cantieri – ha concluso il sindaco – senza il rischio di dover restituire i fondi". Per i lavori sono stati stanziati 9 milioni 270mila euro, di cui 4 milioni e mezzo da Pnrr. Slitta così, però, anche il ritorno della biblioteca nella sua sede storica: al momento il servizio è stato trasferito a Palazzo Romagnoli, una soluzione un po’ meno temporanea di quanto non si prevedesse.
Matteo Bondi