San Biagio, i 200 anni del monastero. Così la diocesi celebra le Clarisse

Messe oggi e domani, giorno di San Francesco. "Legame profondo con la città"

San Biagio, i 200 anni del monastero. Così la diocesi celebra le Clarisse

Messe oggi e domani, giorno di San Francesco. "Legame profondo con la città"

Le suore Clarisse in San Biagio festeggiano San Francesco d’Assisi stasera alle 18.30 con i vespri e la celebrazione del ‘transito’ e domani con la messa che sarà celebrata alle 7.30. Seguirà alle 19 la recita dei vespri, al termine della quale avrà luogo la commemorazione del secondo centenario della ricostituzione della fraternità delle Clarisse a Forlì dopo la soppressione napoleonica. Era, infatti, il 4 ottobre 1824 quando 31 suore rinnovarono la loro professione religiosa, secondo la regola di Santa Chiara, alla presenza del vescovo Antonio Bratti. Le monache provenivano dai due monasteri di Clarisse precedentemente esistenti, quello di Santa Maria della Ripa e di Santa Chiara, che erano stati soppressi. "Facciamo memoria riconoscente – affermano le Clarisse che attualmente vivono a San Biagio – di un evento importante, in un certo senso fondativo della nostra storia. Questo legame profondo con la città prosegue anche oggi e ne siamo liete e riconoscenti". Aggiunge il vescovo di Forlì-Bertinoro Livio Corazza: "Cosa avranno pensato quelle monache durante i 27 anni di chiusura? Si saranno sentite abbandonate da Dio? La tentazione dello scoraggiamento deve essere stata forte. Eppure, alla riapertura del monastero si presentarono 31 sorelle superstiti che avevano tenuto fede alla loro vocazione di una vita dedicata alla preghiera. Una bella lezione anche per noi, che leggiamo in modo solo negativo e definitivo i cambiamenti, le difficoltà e i cali di partecipazione".

Domani la festa di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, verrà celebrata nella chiesa a lui dedicata in corso Garibaldi con la messa presieduta alle 10 dal vescovo Corazza. Le Clarisse urbaniste del santuario di Montepaolo festeggeranno con la messa celebrata alle 18 da don Giovanni Amati, parroco di Dovadola e Rocca San Casciano.

Alessandro Rondoni