
’Nonostante’ rappresenta le persone che trovano nell’amore la forza di reagire
Un biglietto per il cinema in omaggio ai primi dieci lettori che, questa sera, consegneranno questa pagina alla cassa del cinema Saffi a partire dalle 20.30. In cartellone arriva Nonostante. Il film di e con Valerio Mastandrea, si svolge in un ospedale, dove un uomo vive serenamente la sua routine di paziente. È ricoverato da tempo, ma non vede in questo una forma di prigionia, bensì una condizione di libertà: lontano dalle responsabilità, dai problemi, dalle incertezze del mondo esterno. Qui dentro tutto è semplice, prevedibile, e questo gli basta. La sua tranquillità viene però scossa dall’arrivo di una nuova compagna di reparto. Lei (Dolores Fonzi) è tutto il suo opposto: irrequieta, furiosa, insofferente a ogni regola scritta e non scritta. Per lei l’ospedale è una condanna e non intende accettarla. All’inizio, l’uomo tenta di difendersi da quell’energia travolgente. Ma poco a poco, lei inizia a scalfire il suo guscio. Per la prima volta, si trova costretto a guardare davvero dentro di sé, a interrogarsi sul senso della sua immobilità. E così, nel confronto con lei, capisce che non esiste un luogo sicuro in cui nascondersi dalle proprie emozioni. Se si vuole vivere davvero, non si può fuggire dal proprio cuore. Mastandrea ha spiegato che l’idea del film è nata dall’intento di raccontare una storia d’amore che nasce in modo improvviso e irrazionale, come quelle che accadono durante l’adolescenza, in contesti ordinari ma carichi di significato emotivo. Il suo racconto voleva essere semplice e universale, evocando la nostalgia delle feste di quando si era ragazzi, ma inserito in un mondo quasi astratto, dove i personaggi senza nome rappresentano momenti della vita in cui l’immobilità diventa una forma di difesa. Il concetto di ’Nonostante’ assume un valore simbolico: rappresenta quelle persone che, pur vivendo nella paura o nella sofferenza, trovano nell’amore la forza di reagire e opporsi al dolore.
Nuovo arrivo anche Il caso Belle Steiner, diretto da Benoît Jacquot. L’azione si svolge in una piccola città di provincia e vede protagonisti i coniugi Pierre e Cléa (Guillaume Canet e Charlotte Gainsbourg). Lui è un insegnante di matematica e lei è ottica. La loro è una vita tranquilla e monotona, fatta di piccole abitudini. Un giorno arriva Belle, la giovane figlia di un loro amico che si sono offerti di ospitare per un anno. Quando una notte, la ragazza viene trovata misteriosamente morta in casa, inizia un vero calvario per la coppia. Pierre era l’unico presente in casa quella notte, e secondo la perizia, Belle è stata strangolata. Lui diventa inevitabilmente il principale indiziato. Privo di un alibi, Pierre nega di aver avuto alcun rapporto con lei ma finirà per trovarsi al centro di un’indagine che sconvolgerà la loro pacifica esistenza. Il film è tratto dal romanzo di Georges Simenon, ’La morte di Belle’, pubblicato nel 1952.