Romagna Acque, bilancio e idee: "Dobbiamo pensare per tempo alle infrastrutture del futuro"

Oltre 150 persone nel salone comunale per la presentazione del documento integrato. Il sindaco ha ricordato la lungimiranza di chi costruì la diga. Bernabè: "Disegnare un nuovo piano di invasi".

Romagna Acque, bilancio e idee: "Dobbiamo pensare per tempo alle infrastrutture del futuro"

Più di 150 persone hanno partecipato, nel salone comunale di Forlì, all’annuale presentazione del Bilancio Integrato di Romagna Acque, relativo al 2023. Introdotta dal sindaco di Forlì Gian Luca Zattini – che ha ricordato nel suo intervento "la lungimiranza degli amministratori che vollero costruire la Diga di Ridracoli e la necessità di pensare per tempo alle possibili infrastrutture del futuro" – la giornata si è sviluppata con la relazione del presidente Tonino Bernabè, e la presentazione da parte del direttore generale Gian Nicola Scarcella del Bilancio integrato: un documento redatto in maniera semplice e chiara, seguendo le indicazioni fornite dal Gri (Global Reporting Initiative), che può essere consultato da qualsiasi lettore che voglia approfondire le tematiche ambientali, economiche, sociali dell’azienda.

Il Bilancio, infatti, rendiconta e descrive tutti i principali settori di attività dell’azienda, affrontandone l’impatto sulla collettività e sui vari stakeholder presenti sul territorio. Svolge, inoltre, il ruolo di documento strategico relativo all’intera attività aziendale. Entrambi i relatori hanno messo al centro delle loro relazioni la centralità dell’ambiente nello sviluppo di un territorio. Bernabè ha messo in luce il quadro nazionale del sistema idrico, caratterizzato da repentini e costanti cambiamenti climatici che hanno fatto dell’estate 2022 la più secca dal 1540, ricordando che "Romagna Acque che, anche durante il Covid, è riuscita a garantire la risorsa idropotabile sul piano qualitativo e quantitativo per tutta la Romagna a fronte delle tariffe idriche più basse d’Europa".

Ma le parole più nette di Bernabè hanno riguardato la necessità della società di "prevedere gli interventi da attuare nei prossimi anni per mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici puntando sempre di più alla gestione delle fonti, all’efficienza delle reti, alla riorganizzazione del personale collaborando con le università anche nel disegnare un nuovo piano invasi e alla nascita del primo accordo di foresta a livello nazionale in collaborazione con la Fondazione AlberItalia".

Di seguito, è andata in scena una tavola rotonda intitolata ‘L’acqua che verrà - Nuovi approcci e opportunità per il settore idro potabile’, che – visti i drammatici eventi atmosferici dell’ultimo anno – si è basata molto sulle risposte che si possono dare al tema dell’emergenza e dei cambiamenti climatici, anche da parte di chi si occupa di acqua. Ne hanno parlato i vertici di Utilitalia: il presidente Filippo Brandolini e la direttrice del Settore Acqua, Tania Tellini; Donato Berardi di Ref Ricerche ha articolato il suo discorso sui diversi fronti che riguardano il tema del servizio idrico integrato, mentre il professor Armando Brath, della Struttura Commissariale Scarsità Idrica ha spiegato le modalità operative della struttura commissariale.

Infine il professor Davide Pettenella dell’Università di Padova e Raoul Romano di Crea hanno fornito spunti di riflessione molto interessanti sul rapporto fra la gestione del territorio e l’ambiente naturale (soprattutto in ambito forestale e montano) e le sue conseguenze anche sulla stabilità idrogeologia dei corsi d’acqua e quindi della pianura.

Oscar Bandini