Rocca di Ravaldino, si (ri)parte Via ai lavori, ospiterà presto associazioni di rievocazione storica

La parte non adibita a casa circondariale è chiusa al pubblico da dieci anni e dal 12 aprile aprirà il cantiere per la riqualificazione e messa in sicurezza degli spazi interni. Prevista anche una ciclabile.

Rocca di Ravaldino, si (ri)parte  Via ai lavori, ospiterà presto  associazioni di rievocazione storica

Rocca di Ravaldino, si (ri)parte Via ai lavori, ospiterà presto associazioni di rievocazione storica

Se ne parla da anni, ma questa volta si passerà all’azione: il 12 aprile è la data fissata per il via ai lavori sulla rocca di Ravaldino (nella parte non occupata dalla casa circondariale), chiusa al pubblico da ormai dieci anni. Gli interventi che saranno portati a termine nei prossimi 7 mesi sono numerosi. "Innanzitutto facciamo una precisazione – interviene l’architetto Simona Scattolin, coordinatrice della progettazione –. Il basamento della rocca è originale, mentre il resto è un falso storico che risale agli anni Cinquanta. Ciò non toglie che l’edificio faccia parte della storia cittadina e abbia delle potenzialità che vedremo di sviluppare grazie ai lavori che stanno per partire".

L’intervento più oneroso (610mila euro) riguarda le coperture che verranno consolidate e messe in sicurezza, mentre altri 160mila serviranno per il restauro e risanamento conservativo dell’ex alloggio del custode e di alcuni altri locali. "Ad oggi – prosegue Scattolin – le strutture mancano di stabilità e presentano un potenziale pericolo. Il risanamento delle coperture sarà un importante passo verso la messa in sicurezza. Per quanto riguarda, invece, gli alloggi del custode e le altre stanze, verrà rimosso e sostituito l’intonaco oggi intaccato dall’umidità. Quelli che erano ambienti comunicanti, poi, verranno resi autonomi l’uno dall’altro in modo da consentirne la fruizione da parte di diverse associazioni di rievocazione storica che troveranno qui la loro sede". Se una porzione della Rocca è ancora oggi adibita a carcere, anche la parte di proprietà del Comune e oggetto di restauro fu un luogo di prigionia fino al termine dell’Ottocento. I detenuti, in un tentativo di evasione mentale, hanno lasciato traccia scritta – o meglio disegnata – del loro passaggio: "In alcune stanze – illustra l’architetto – abbiamo ancora disegni in carboncino realizzati sulle pareti. Queste sinopie rappresentano soprattutto vedute della città che andremo a fissare a scopo conservativo".

Un capitolo a parte meritano i cortili interni dove, nel corso degli anni, si sono tenute diverse feste cittadine ma che da diversi anni sono inaccessibili. "Abbiamo ottenuto il permesso dalla Soprintendenza – spiega Scattolin – per creare un’apertura che congiungerà le corti interne alle mura al fossato". Un intervento ancora più importante per i fruitori della zona in quanto, nello stesso periodo, partiranno i lavori finanziati dal Pnrr per realizzare un sistema di piste ciclabili che correranno anche all’interno del fossato: la prospettiva, quindi, è quella di dar vita a una grande area verde fruibile dai cittadini in bici o a piedi. "E’ previsto – conclude Scattolin – anche un impianto di illuminazione scenografica sia nel cortile interno sia nella parte esterna, che oggi vede la presenza di fari vetusti ad alto consumo energetico". I costi degli interventi, diretti dall’architetto Emanuele Ciani, sono completamente a carico del Comune. Negli anni scorsi erano già stati portati a termine alcuni lavori: nel 2008 le prime operazioni di restauro dei camminamenti,recentemente completati, insieme alla realizzazione di un bagno accessibile ai disabili.

Sofia Nardi