Passi rapidi per la premier Giorgia Meloni, un incedere più trattenuto quello della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen: le due alte cariche sono entrate all’interno del salone Comunale qualche minuto dopo le 14, dopo un vertice più lungo del previsto (si è parlato, ha riferito Giorgia Meloni, anche di Ucraina e migranti), accompagnate dal brusio sommesso dei presenti. Una volta che entrambe si sono posizionate dietro al loro rispettivo leggio, la prima a prendere la parola è stata è stata Meloni per annunciare ufficialmente lo stanziamento di 1,2 miliardi reso possibile grazie allo sblocco dei fondi del Pnrr.
"Voglio ringraziare soprattutto Ursula che torna in queste terre dopo la scorsa visita avvenuta a pochi giorni dall’alluvione di maggio. Da allora sono stati raggiunti risultati molto importanti – toccava all’interprete di Palazzo Chigi il compito di tradurre in inglese le parole del Presidente del Consiglio a favore di una Ursula von der Leyen particolarmente sorridente –. Quando siamo state in Romagna l’ultima volta, non portò solo la solidarietà da parte dell’Unione Europea, ma assunse anche un impegno nei confronti delle zone colpite e il fatto che sia tornata qui oggi, nel giorno in cui siamo a portare i risultati di questo impegno, ci riempie di gratitudine".
Meloni, quindi, è entrata nel merito della revisione dei fondi del Pnrr che hanno portato allo sblocco di oltre un miliardo di euro che vanno ad aggiungersi ai fondi già stanziati per la Romagna alluvionata: "In questi mesi abbiamo lavorato molto insieme e siamo riusciti ad arrivare alla revisione del piano di ripresa e resilienza che avevano detto fosse impossibile. In realtà era doverosa, alla luce delle mutate condizioni. Sono risorse che garantiscono la messa in sicurezza di queste terre, la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici e il ripristino e la riqualificazione dell’edilizia pubblica, andando ad agire su due fronti: prevenzione e riicostruzione. Il fatto che questi interventi siano inseriti nel cronoprogramma del Pnrr che prevede il completamento almeno al 90% entro la fine del 2026 ci impone, tra l’altro, di lavorare da subito e rapidamente". Sottolinea che si tratta di "risorse aggiuntive" e "risposte concrete".
L’ultima parte del discorso di Meloni non ha bisogno dell’interprete, infatti von der Leyen annuisce e sorride: è riuscita a capire le parole in italiano della premier. "Per me è molto toccante tornare in Romagna – esordisce Ursula von der Leyen –. Ricordo vividamente la mia visita di maggio a Cesena, non dimenticherò mai quella devastazione. In particolare ricordo il fango: fango, fango, fango ovunque. Ricordo, però, anche la fenomenale solidarietà che ha coinvolto donne, uomini e bambini che si sono dati una mano l’un l’altro per risollevarsi. Noi vogliamo aiutarvi a rimettervi in piedi, a essere più resilienti e aumentare la sicurezza di questi territori. Lo stiamo facendo e continueremo a farlo. Oltre al Pnrr sono in arrivo 60 milioni per l’agricoltura e abbiamo anche messo in campo il ‘fondo di solidarietà’. Altri fondi ancora arriveranno nei prossimi mesi. Faremo ancora di più".
Dopo aver elogiato l’Italia ("è nei tempi previsti per il Pnrr") anche per il suo impegno per "tecnologie pulite e sostenibili", ha ricordato l’impegno dell’Europa contro i cambiamenti climatici: "Ciò che va bene per il clima, va bene anche per l’economia". L’ultima annotazione, invece, è stata di nuovo personale: "Quando sono venuta in maggio vi ho detto ‘siate forti, l’Europa è con voi. Oggi sono qui a dirvi ‘tin bota, l’Europa rimane con voi’". La stessa espressione in dialetto che aveva lanciato in piazza del Popolo a Cesena in piena emergenza.