Risarcimenti negati: "Agricoltori in ginocchio. Il fondo ha respinto l’80% delle domande"

Alberto Mazzoni, vicepresidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, è titolare di un’azienda fortemente colpita dal disastro del 2023 "Ci sono capitato anch’io, nessuna spiegazione sui criteri decisionali".

Risarcimenti negati: "Agricoltori in ginocchio. Il fondo ha respinto l’80% delle domande"

Alberto Mazzoni, vicepresidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, è titolare di un’azienda fortemente colpita dal disastro del 2023 "Ci sono capitato anch’io, nessuna spiegazione sui criteri decisionali".

Risarcimenti che non arrivano e troppa burocrazia. A denunciare la situazione degli agricoltori romagnoli danneggiati dall’alluvione del 2023 è Confagricoltura: "Il sostegno promesso e atteso da Agricat non arriva – denunciano Carlo Carli e Alberto Mazzoni, presidente e vicepresidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini – . Le pratiche presentate vengono spesso respinte senza possibilità di visionare le motivazioni a causa del blocco del portale e i risarcimenti erogati sono ben al di sotto delle perdite effettive. Ad esempio, per quanto riguarda la produzione, i risarcimenti si basano su valori indice che non riflettono i costi reali".

AgriCat è il fondo mutualistico nazionale pensato per tutelare le aziende colpite da alluvione, gelo e siccità. "Molti agricoltori – proseguono Carli e Mazzoni – non hanno ricevuto i risarcimenti promessi. Il fondo ha infatti respinto oltre l’80% delle domande in Emilia-Romagna e nemmeno i CAA riescono ad accedere alle singole posizioni sul portale My Agricat. E queste difficoltà i vertici di Confagricoltura le hanno vissute in prima persona nella loro veste di imprenditori". Lo stesso Mazzoni ha potuto sperimentare in prima persona il problema: "Sono titolare di un’azienda agricola in via del Braldo, la Agri Al.Ma. Ho più di 14 ettari, dei quali una parte è destinata all’allevamento, un’altra a frutteto e un’altra a vigneto. Il mio terreno non è vicino a corsi d’acqua, ma è stato sommerso dal fango che scendeva dai canali consortili. Il danno è stato enorme". Mazzoni ha presentato ben due domande ed "entrambe sono state rifiutate senza spiegazione in merito ai criteri decisionali: nella pec di risposta vengo indirizzato a un portale che non funziona. Nella mia situazione ci sono tantissime realtà che hanno visto negate le loro richieste senza nessuna giustificazione".

Il 3 settembre è in programma un incontro di Confagricoltura con i vertici Agricat, un’occasione che l’associazione di categoria intende sfruttare per far sentire con forza la voce delle imprese agricole. "Chiederemo spiegazioni su questa pioggia di rifiuti – affermano Carli e Mazzoni –, gli agricoltori non possono più aspettare. Hanno bisogno di liquidità per ripartire e scongiurare il collasso di un intero sistema produttivo". Oltre ai problemi legati ad Agricat, gli agricoltori lamentano anche la lentezza delle procedure per l’erogazione dei risarcimenti legati alla Legge 100, gestita dalla Regione: "Le richieste di perizie geologiche, arrivate il 29 luglio, a mesi di distanza dalla presentazione delle domande, hanno ulteriormente rallentato l’iter burocratico – sottolineano i dirigenti di Confagricoltura – sembra quasi che si voglia ostacolare gli agricoltori piuttosto che aiutarli".

Tra le criticità segnalate vi sono anche i danni indiretti causati dall’alluvione, come le frane che hanno reso inaccessibili i terreni e le infrastrutture danneggiate, generando ulteriori perdite di raccolti che, però, non sono coperte da Agricat. L’appello è chiaro: "Chiediamo alle istituzioni di intervenire con urgenza per accelerare i pagamenti degli indennizzi, semplificare le procedure burocratiche, rendere più trasparenti i criteri di valutazione dei danni, estendere la copertura assicurativa ai danni indiretti e stanziare risorse aggiuntive per sostenere la ripresa. Le istituzioni devono assumersi le proprie responsabilità e sostenere un settore fondamentale per l’economia del territorio".

Sofia Nardi