MATTEO BONDI
Cronaca

Riflettori sul nuovo ponte Braldo. Più ampio e più alto dell’attuale: "Così sarà a prova di alluvione"

Presentato in Provincia dal presidente Lattuca il futuro viadotto sul Montone lungo la Sp 27 a San Martino in Villafranca. L’affidamento dei lavori in questo mese, il via forse entro l’estate.

Presentato in Provincia dal presidente Lattuca il futuro viadotto sul Montone lungo la Sp 27 a San Martino in Villafranca. L’affidamento dei lavori in questo mese, il via forse entro l’estate.

Presentato in Provincia dal presidente Lattuca il futuro viadotto sul Montone lungo la Sp 27 a San Martino in Villafranca. L’affidamento dei lavori in questo mese, il via forse entro l’estate.

Il nuovo ponte sul fiume Montone lungo la strada provinciale 27 bis Braldo sarà lungo 101,5 metri e più alto, rispetto a quello attuale, di 2,5. Inoltre, avrà una larghezza di 14 metri che permetterà la presenza di due passerelle ciclopedonali. Appoggerà su due sole pile in alveo: una a 25 metri, poi ci sarà una luce di 50 metri e l’altra pila a 25 metri dalla fine del ponte. Questa è una parte della descrizione della futura struttura che è stata fatta durante la presentazione pubblica, nella sede della Provincia giovedì sera, dell’intervento da 8,5 milioni di euro che l’ente si appresta a realizzare per andare a sostituire il vecchio viadotto nella campagna di San Martino in Villafranca.

Il progetto del nuovo ponte si inserisce nella riqualificazione del tratto della Sp 27bis che, al momento, presenta una larghezza della carreggiata di soli 5 metri dal tratto che va da dopo il cavalcaferrovia fino all’innesto con la Sp1. "Un intervento che è figlio non dell’alluvione dello scorso anno – ha ricordato il presidente della Provincia di Forlì-Cesena Enzo Lattuca –, ma di un’altra tragedia, quella del crollo del ponte Morandi, a seguito della quale venne stilato un piano nazionale ponti che per la nostra provincia ha permesso di intervenire sul quello del Bevano sulla Cervese e ora qui".

Anche se le criticità sul vecchio viadotto erano state valutate prima dell’alluvione, tanto da pensare alla sua sostituzione, il nuovo progetto "rispetta appieno anche le linee dei piani speciali post alluvione, che indicano come i ponti debbano permettere il maggior scorrimento possibile dei fiumi sottostanti", ha proseguito il presidente. Non è il caso del viadotto attuale che, non solo presenta problemi di staticità, tanto che non è transitabile da veicoli con un peso maggiore delle 20 tonnellate, ma con le due spalle cementificate restringe l’alveo del fiume sotto di esso. Sezione che, invece, con il nuovo viadotto, non solo sarà più ‘libera’, ma verrà anche allargata con scavi appositi.

L’iter autorizzativo è stato lungo e complesso, hanno spiegato in vari interventi giovedì sera al folto pubblico presente o collegato sia internet. Inoltre, la somma elevata del bando di gara, 8,5 milioni di euro, rientra nella categoria ‘bandi europei’. La gara per l’affidamento dei lavori si concluderà alla fine di questo mese, poi verranno valutate le proposte giunte, "ma con il criterio che la parte tecnico-qualitativa varrà l’80% della valutazione, il ribasso economico solo il 20%" ha confermato la dirigente del settore Barbara Lucchetti.

"La posa della prima pietra – ha annunciato il consigliere con delega alle infrastrutture stradali, Roberto Cavallucci – potrebbe così avvenire entro l’estate di quest’anno". A quel punto partiranno i 14 mesi previsti di lavori. Un cantiere che non precluderà il transito sull’attuale strada, in quanto il viadotto verrà costruito a monte dell’attuale ponte andando poi a intersecare la Sp 27 bis. Solo una volta completato il manufatto ed eseguiti i collaudi, il vecchio ponte verrà demolito.

Per vedere la strada provinciale completata si dovrà invece attendere il finanziamento di altri due stralci di lavori, che sono già stati progettati e autorizzati: quello che dovrà collegare il ponte con il cavalcaferrovia, che prevede una rotatoria all’incrocio con via Zignola, e quello che dall’altra parte porta verso la Sp1, che verrà incrociata, anch’essa, attraverso una rotatoria.