La notizia è diventata più concreta nelle ultime ore: nel futuro dell’aeroporto Ridolfi potrebbe esserci un fondo privato d’investimento. Si tratterebbe di un soggetto italiano, con esperienze nel mondo dei trasporti che potrebbe entrare in F.A., la società detentrice di un contratto di gestione trentennale.
Sul tema ieri è giunta la presa di psozione del consigliere regionale Massimiliano Pompignoli (foto), esponente di Fratelli d’Italia: "Il Ridolfi è un aeroporto e deve continuare a esserlo. Non vogliamo che diventi un campo di patate", le sue parole all’annuncio appunto dell’apertura della società di gestione a nuove collaborazioni: "Sì a nuove partnership. Il Ridolfi è un’eccellenza da tutelare, uno scalo da mandare avanti e potenziare – aggiunge – nell’interesse non solo di Forlì, ma di tutta la Romagna. In questo senso è giusto mettersi al tavolo con gli altri operatori della regione e le istituzioni e ragionare in un’ottica di concertazione e lavoro di squadra, per decongestionare il traffico aereo sul Marconi".
Il consigliere regionale evidenzia però un timore derivante dall’egemonia dello scalo internazionale bolognese: "Va evitato a tutti i costi – afferma – che la società di gestione del Ridolfi venga fagocitata, assorbita e magari azzerata da Bologna" e ribadisce la metafora del ‘campo di patate’: "L’aeroporto di Forlì deve continuare a vivere e operare in piena autonomia, magari con il supporto di altri investitori disposti a fare gioco di squadra, ma quello che non ci possiamo permettere è che qualche furbetto emiliano, strizzando l’occhio a Rimini, veda il nostro scalo come un futuro campo di patate, una facile preda di cui approfittare e disfarsi all’occorrenza".
Pompignoli, candidato alle prossime elezioni, aggiunge la sua posizione sul da farsi: "Quello a cui dobbiamo lavorare è un sistema aeroportuale integrato, dove si cresce e si collabora alla pari, e non un campo di battaglia in cui il più forte si mangia il più debole. Dietro al Ridolfi ci sono persone e imprenditori coraggiosi, che amano Forlì e la Romagna e che hanno investito risorse importanti per far ripartire un’infrastruttura strategica per l’economia locale e la formazione delle giovani generazioni. A loro va garantito un riconoscimento per il lavoro svolto e la certezza che nel futuro del Ridolfi ci sia l’autosufficienza e l’indipendenza da ogni possibile ragionamento emiliano-centrico" difendendolo "da chiunque non abbia a cuore il suo futuro e quello della Romagna".