MATTEO BONDI
Cronaca

Riccardo Tesi e Giua in concerto al Folk Club

Stasera a Forlimpopoli presenteranno il loro nuovo album ’Retablos’. Tesi: "Il mio legame con la città è forte: ho co-fondato la Scuola di Musica Popolare".

Stasera a Forlimpopoli presenteranno il loro nuovo album ’Retablos’. Tesi: "Il mio legame con la città è forte: ho co-fondato la Scuola di Musica Popolare".

Stasera a Forlimpopoli presenteranno il loro nuovo album ’Retablos’. Tesi: "Il mio legame con la città è forte: ho co-fondato la Scuola di Musica Popolare".

A chiudere gli appuntamenti di gennaio del Forlimpopoli Folk Club sono due nomi d’eccezione, Riccardo Tesi e Giua, che per la prima volta si esibiranno sul palco dello storico teatro Verdi questa sera alle 21.

Riccardo Tesi, cosa presenterete questa sera?

"Il nostro nuovo album: ’Retablos, bottoni, corde, canzoni e finestre’".

Si tratta del primo lavoro che realizzare interamente insieme?

"Ci conosciamo e siamo amici da oltre vent’anni, abbiamo collaborato spesso ai reciproci dischi e con canzoni a quattro mani. Adesso finalmente presentiamo il nostro concerto in duo, dove fondiamo i nostri percorsi artistici, differenti ma anche molto affini: quello della musica popolare e strumentale per me, e la canzone d’autore di Giua".

Da dove deriva il titolo?

"È ispirato ad una delle maggiori espressioni dell’arte peruviana, i Retablos, piccole scatole di legno portatili che anticamente contenevano figure di santi e che oggi riproducono anche scene della vita quotidiana. Scatole magiche quindi, finestre che si aprono e raccontano, che ti fanno viaggiare in mondi lontani, proprio come la musica".

Dove avete registrato il vostro lavoro?

"È un disco dal vivo, registrato al teatro Tiqu di Genova, dove siamo riusciti a riportare quell’atmosfera che si respira ai nostri spettacoli".

Nel tour promozionale siete stati a Bologna, Milano, Roma e Firenze. Perché dopo piazze così grandi siete approdati nella ‘piccola’ Forlimpopoli?

"Sono stato uno dei fondatori della Scuola di Musica Popolare della città, una realtà unica in Italia, che va avanti da decenni e con ottimi risultati".

Ha tenuto anche corsi alla Scuola di Musica Popolare?

"Ero insegnante di organetto diatonico, ma anche di musica d’insieme e, proprio da uno di questi, è nato il gruppo dei Bevano Est, un’avventura iniziata alla fine degli anni ‘80 con molto coraggio e pochi mezzi. Anche non avendo le risorse necessarie la realtà è comunque andata avanti grazie alla buona volontà di tanti, tra questi anche Marco Bartolini, che al tempo faceva servizio civile in Comune, e ora è la colonna portante della Scuola. Sono molto contento che sia riuscita a sopravvivere nonostante le tante difficoltà che realtà come questa devono subire".