Riapre la Rocchetta: "Torno a Premilcuore nel segno di Artusi"

La tappa è l’anteprima della nuova gestione dell’hotel-ristorante. La titolare Carolina: "Qui le mie origini, credo in un turismo fatto di sapori".

Riapre la Rocchetta: "Torno a Premilcuore nel segno di Artusi"

Riapre la Rocchetta: "Torno a Premilcuore nel segno di Artusi"

La premilcuorese d’origine Carolina Liverani e il suo compagno Francesco Aspettati, operatori turistici di catering a Firenze, riaprono la storica ‘Rocchetta’, struttura turistica del paese dell’Alto Rabbi: inaugurazione proprio domani. Il Tour fa il loro stesso percorso: da Firenze a Premilcuore.

Carolina Liverani, come avverrà l’inaugurazione?

"Nel piazzale davanti alla Rocchetta e di fianco alla strada provinciale Sp 3, sulla quale sfreccerà la carovana, allestiremo un banco di street food con alcune nostre specialità, fra cui trippa alla fiorentina, lampredotto con le sue salse e altre gustose stuzzicherie. Così chi aspetta i corridori potrà assaggiare in anticipo quello che proporremo nel ristorante".

Altre vostre specialità?

"Pappa al pomodoro, peposo, fiorentina e porchetta".

Portate da Firenze l’esperienza di matrimoni ed eventi?

"Anche questa. Ma prima di riaprire il locale, abbiamo pensato e studiato un progetto adatto per il turismo del territorio".

Quale progetto?

"Quella della Rocchetta sarà una gestione famigliare: noi come coppia, con mio figlio e alcuni dipendenti. Albergo e ristorante saranno aperti tutti i giorni tranne il martedì, per colmare un vuoto che era pesante per i premilcuoresi e anche per me che lo sono da cinque generazioni, anche se ho vissuto molto a Firenze. Qui sono sempre tornata in vacanza".

Racconti delle sue radici.

"I miei bisnonni, Regina Poggi e Samuele Sardi gestivano una osteria e alimentari, come pure i nonni Olga Romagnoli e Gino Sardi. Anche mia mamma Pompea Sardi era nata nel locale. Così anch’io ho vissuto in questo ambiente, dove non solo si tramandavano le ricette a memoria, ma si consultavano anche le ricette dell’Artusi".

Vi rifarete a Pellegrino?

"Era nato a Forlimpopoli, ma vissuto a Firenze. La Rocchetta dovrà ripartire dalla tradizione gastronomica e culinaria dei bravi operatori turistici di Premilcuore, ma rimettere al centro anche la figura di Pellegrino Artusi, la cui cucina fa da tramite fra la Romagna e la Toscana".

Anni fa lei aveva già sperimentato qualcosa del genere nel paese del Rabbi?

"Sì, quando con i titolari dell’albergo ristorante ‘Pavone’, Alessandra Palaiesi e Carlo Galdo, avevamo organizzato la manifestazione ‘I Sapori di una volta’. Ma ora da singolo evento diventerà lavoro in una struttura bella e spaziosa: mi piangeva il cuore vederla chiusa".

Il passaggio del Tour de France, una delle manifestazioni più seguite al mondo, apre nuove prospettive turistiche per Premilcuore?

"Noi apriamo con una grande passione per il nostro lavoro, in una struttura che offre tante opportunità e in un territorio, la Romagna Toscana di Dante e dell’Artusi, dove le memorie condivise delle generazioni passate vanno trasmesse, rielaborate e con i gusti moderni, a quelle future".

Quinto Cappelli