SOFIA NARDI
Cronaca

La mappa dei soldi della Regione: “Fiumi, ecco gli interventi realizzati dal 2023 e quelli in partenza”

I cantieri più consistenti riguardano il Montone: 13 già conclusi o in corso e 9 in fase di avvio/progettazione. Ripristinati muri idraulici e difese di sponda anche nei bacini del Rabbi, Ronco, Bidente e Bevano

L’intervento dei vigili del fuoco in via Zignola a Villanova (Frasca)

L’intervento dei vigili del fuoco in via Zignola a Villanova (Frasca)

Forlì, 23 settembre 2024 – La storia che si ripete, se pure in scala minore: argini che cedono (spesso negli stessi punti che non avevano retto nel 2023), rami spezzati che ostruiscono i canali di sfogo, campi e strade che si allagano.

Uno scenario ormai tristemente familiare che, nelle ore successive al disastro, ha suscitato molte domande. Una su tutte rimbalza di bocca in bocca: “Cosa è stato fatto davvero in questo anno e mezzo?”. Gli interventi, di fatto, ci sono stati e in alcuni casi sono ben visibili, mentre in altri sono passati quasi inosservati, più difficili da comprendere per chi non è addetto ai lavori. Vediamo, quindi, nel dettaglio cosa è stato fatto dal 2023 ad oggi in base ai report forniti dalla Regione.

“Sul Montone – fanno sapere – gli interventi si sono susseguiti su tutto l’alveo, da monte a valle, e cioè dal crinale appenninico ai tratti arginati di pianura. Nel complesso, sono conclusi o in corso 13 interventi per circa 8 milioni di euro. A questi se ne aggiungono altri nove in fase di avvio/progettazione, che portano il totale a più di 18 milioni di euro”. In particolare, tra le somme urgenze già concluse le principali riguardano “la ricostituzione della sagoma originaria degli argini dei fiumi Montone e Rabbi per 1,3 milioni; il ripristino di muri idraulici e difese di sponda a presidio di infrastrutture e insediamenti nei bacini dei fiumi Montone, Rabbi, Ronco, Bidente e Bevano per 1,5 milioni”.

La Regione fa sapere che tra le somme urgenze c’è stata, poi, anche “la rimozione della vegetazione ribaltata, danneggiata, in eccesso negli alvei di Montone, Rabbi, Ronco, Bidente e Bevano per 400.000”.

Inoltre sono stati messi in sicurezza la Briglia Medicea Ladino San Varano e il tratto di alveo interessato dal dissesto in località Ladino e San Varano, a Forlì, per 1,1 milioni e si è proceduto al “ripristino e messa in sicurezza degli alvei e delle arginature dei fiumi Montone e Rabbi nei comuni di Forlì e Castrocaro e sugli affluenti nei Dovadola e Meldola per 300 mila euro. Opere di sistemazione idraulica e manutenzione straordinaria – continua la Regione – hanno riguardato anche i bacini di Montone e Rabbi, completate per 1 milione e 100 mila euro”.

A Castrocaro, come emerso dal sopralluogo effettuato sabato da Irene Priolo, presidente della Regione e neo commissaria all’emergenza, la cassa di laminazione realizzata nella zona di via Gaudenzi ha preservato dai danni dello scorso anno.

Proprio in questi giorni, interrotto dalla nuova alluvione, era in corso il cantiere realizzato con fondi del Pnrr (parliamo di 1,5 milioni) per il rifacimento delle piste sugli argini di Montone e Ronco, oltre ad adeguamenti del sistema di difesa delle sponde dei due corsi d’acqua.

Le domande che si aprono, alla luce dei fatti, adesso possono essere altre: cantieri troppo lenti? Lavori insufficienti? Oppure un nuovo evento estremo quasi impossibile da arginare, arrivato troppo presto rispetto al precedente? Sta di fatto che adesso alla conta dei danni se ne aggiungono altri ancora, in un estenuante fare, disfare e rifare ancora che sembra non trovare fine.