SOFIA NARDI
Cronaca

Quel progetto mai visto. Forlì e Oliviero Toscani parlarono di una mostra per le vie del centro

Monica Fantini, ideatrice del Buon Vivere: "Ospite della Fondazione, ispirò il percorso delle esposizioni successive, tutte su temi sociali".

Monica Fantini, ideatrice del Buon Vivere: "Ospite della Fondazione, ispirò il percorso delle esposizioni successive, tutte su temi sociali".

Monica Fantini, ideatrice del Buon Vivere: "Ospite della Fondazione, ispirò il percorso delle esposizioni successive, tutte su temi sociali".

Nessuna mostra fotografica del San Domenico o del San Giacomo è stata dedicata agli scatti spiazzanti di Oliviero Toscani, morto ieri all’età di 83 anni, eppure la storia del fotografo lombardo ha sfiorato da vicino quella di Forlì. Era il 2016 quando ha tenuto la sua conferenza in città, ospite della Fondazione Cassa dei Risparmi, e ha parlato del suo libro sulla creatività ‘Dire fare baciare’ in una conversazione fiume che ha toccato i punti cardine della sua lunga carriera (nella foto sopra, la sala gremita). Fu in quell’occasione che incontrò anche Monica Fantini, ideatrice della Settimana del Buon Vivere e delle grandi mostre fotografiche che, negli anni, hanno visto protagonisti artisti del calibro di McCurry, Erwit, Salgado e Scianna.

"Quando venne Toscani – racconta Fantini – avevamo già avuto Steve McCurry e la serata che tenne all’auditorium di via Flavio Biondo per noi è stata una grande ispirazione. Parlò di fotografia in termini sociali e fu proprio su quei binari che abbiamo poi proseguito con le esposizioni successive, scegliendo di affrontare i temi della parità di genere, del diritto al cibo, dell’ambiente… Lui è indubbiamente un maestro e, in un certo senso, è stato anche il nostro maestro". In seguito a quell’incontro forlivese, Oliviero Toscani abbozzò anche un progetto speciale: "Parlammo – ricorda Fantini – di una mostra fotografica che, però, non si sarebbe dovuta tenere al San Domenico come le altre, ma all’aperto, lungo le vie della città. Poi non ci fu l’opportunità di concretizzarla".

Toscani era però tornato a interessarsi a Forlì in una circostanza drammatica: l’alluvione del 2023. In quell’occasione l’artista aveva generosamente donato affinché servissero per raccogliere fondi per la ricostruzione alcune sue celebri opere, tra cui la foto-choc del prete che bacia una suora, realizzata per una campagna pubblicitaria di Benetton nel 1991.

In un’intervista rilasciata al Carlino proprio la vigilia del suo incontro del 2016, Toscani aveva parlato di Forlì con piacere: "È una città banale – aveva affermato senza fare troppi complimenti, come sua abitudine – ma ho un debole per voi romagnoli: siete laici, goderecci e avete inventato la cultura moderna del divertimento".

Le grandi mostre fotografiche del San Domenico (tra 2024 e 2025 l’appuntamento è saltato a causa dei lavori per il quarto stralcio dell’ex convento) le aveva invece definite "molto giuste", perché "la fotografia è l’arte del momento". Una frase, però, oggi risuona più delle altre; alla domanda ‘c’è una fotografia che le piacerebbe scattare e non ha ancora scattato?’, la risposta fu: "Me stesso, da morto". Facendosi forti del grande mistero della morte, piace pensare che quell’estremo autoscatto sia stato, in qualche insondabile modo, possibile.

Sofia Nardi