Quattromila giovani si ritroveranno a Forlì dal 17 al 19 maggio per parlare dell’Europa del domani, discuterne, e pensarla. È questo l’ideale programma di ‘Eye Forlì’, evento organizzato dal ‘Punto Europa’ del Campus cittadino e dall’Università di Bologna in collaborazione con Regione, Comune, Camera di Commercio ed altri svariati enti ed associazioni, cofinanziato dal Parlamento Europeo. Ogni due anni tale istituzione organizza a Strasburgo in Francia l’European Youth Event (Eye), un momento nel quale quasi 10mila giovani dai 16 ai 30 anni si incontrano per condividere le loro idee sul futuro dell’Europa, conoscere e approfondire le attività delle istituzioni europee e capire e scoprire in che modo l’Unione europea è presente e incide nella nostra vita..
Dopo l’ultima edizione di Eye, tenutasi a Strasburgo la scorsa estate, il Parlamento europeo ha deciso per la prima volta di organizzare quattro Eye in quattro nazioni dell’Unione, per promuovere ancor di più la partecipazione e il coinvolgimento dei giovani in vista delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno.
Il ‘Punto Europa’ dell’Università di Bologna – centro di informazioni, ricerca e documentazione nato nel 1999 e riconosciuto dall’Unione europea come centro di eccellenza di documentazione e studi europei, attivo nel campus universitario della nostra città – ha presentato la candidatura di Forlì per l’organizzazione di Eye anche con lo scopo di commemorare il primo anniversario della disastrosa alluvione del maggio scorso e il Parlamento europeo l’ha accettata, selezionata e finanziata. Gli altri tre Eye si svolgeranno a Berlino in Germania, a Vilnius in Lituania e a Brezice in Slovenia.
Per iniziare a parlare di quello che succederà a Forlì dal 17 al 19 maggio, per inquadrarlo e capirlo meglio, ma anche per fare rete, scambiarsi idee e progetti, da venerdì ad oggi sono in città 35 giovani fra ragazzi e ragazze di sette associazioni (Acli, Giovani federalisti europei, Fondazione Antonio Megalizzi, Raduni, One Hour for Europe, Fridays for Future e Aics Emilia Romagna) che si sono riuniti presso la Caritas diocesana. "I giovani hanno voglia di mettersi in gioco per costruire l’Europa del domani – dice Simone Romagnoli, 27 anni, da fine 2021 coordinatore nazionale dei Giovani delle Acli –. Dicono tutti che siamo il futuro e questo è vero, ma siamo anche il presente e questa è un’occasione per dimostrarlo". Romagnoli, milanese, è rimasto colpito da Forlì e dal Campus: "Quando l’ho visto mi è sembrato di entrare in un altro mondo e non ho potuto fare a meno di esclamare ‘Ma che bello!’. Non sembra nemmeno di essere in Italia e confesso che non sapevo che esistesse una realtà universitaria così bella. Camminando per le vie della città ho notato tanti giovani, un bell’ambiente e una realtà viva, oltre a strutture universitarie a misura di ragazzi e ragazze come quelli che studiavano sul prato. Se potessi verrei a viverci domani".
Romagnoli sottolinea anche il carattere politico ‘sui generis’ della tre giorni di metà maggio: "Saremo in piena campagna elettorale per le Europee ma i 4.000 fra ragazzi e ragazze provenienti da tutta Italia e per un terzo anche da diversi paesi europei, arriveranno in Romagna senza alcun tipo di simbolo. Però noi faremo politica, affrontando grandi tematiche: da quelle ambientali e climatiche, senza accantonare obiettivi, sogni, dubbi, critiche e positività. Da questo punto di vista Eye sarà un evento politico con la p maiuscola".
Stefano Benzoni